Tipologia: Protocollo di sicurezza anti-contagio
Data: 11 maggio 2020
Settori: Forze armate, E.I. Comando logistico
Fonte: flpdifesa.org


Coronavirus Protocollo di sicurezza anti-contagio
Allegato aggiuntivo al DVR


1. Premessa
In aderenza ai processi di valutazione e gestione del rischio disciplinati dal D.Lgs 81/08 e s.m.i., già adottati e messi in campo, devono essere adottate ulteriori misure di carattere generale e specifico, in relazione al rischio di esposizione a SARS-CoV-2 negli ambienti di lavoro.
Nel presente protocollo di sicurezza anti-contagio sono riportati i provvedimenti e le procedure che dovranno essere applicate, all’avvio della c.d. Fase 2, presso il Comando Logistico dell’Esercito, il Comando Trasporti e Materiali, il Comando Sanità e Veterinaria, il Comando Commissariato, il Comando Tecnico e il Nucleo Ispettivo Centrale. Tali azioni, per il contenimento e il contrasto dell'emergenza epidemiologica COVID-19, sono in linea con quanto emanato dal Governo, dal Dipartimento della Protezione Civile, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dalle Autorità Militari e sono stati coordinate e condivise con i citati Comandi intermedi e con la Rappresentanza Sindacale Unitaria.

2. Quadro normativo di riferimento
Nei provvedimenti posti in atto per la FASE 1 e FASE 2 si fa riferimento al quadro normativo (elenco in Annesso 1).

3. Organizzazione della sicurezza comprensorio “E. Bianchi”
All’interno del comprensorio “E. Bianchi” sono individuate le figure di seguito riportate:
COMANDO LOGISTICO DELL’ESERCITO
Datore di Lavoro: Generale di Corpo d’Armata F.P.F.
COMANDO TRASPORTI E MATERIALI
Datore di Lavoro: Magg. Gen. A.D.S.
COMANDO SANITÀ E VETERINRIA
Datore di Lavoro: Ten. Gen. A.B.
COMANDO COMMISSARIATO
Datore di Lavoro: Brig. Gen. R.P.
COMANDO TECNICO
Datore di Lavoro: Magg. Gen. A.G.
SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE COMPRENSORIALE
Responsabile del servizio (RSPP): Ten. Col. F.P.
Addetti al servizio (ASPP):
- Magg. F.I. (COMLOG)
- Ten. Col. S.S. (NIC)
- 1° Mar. M.C. (C.do TRAMAT)
- Mar. Ca. D.C. (C.do TRAMAT-Uff. MOTRA)
- Serg. Magg. P.A. (C.do TECNICO)
- Magg. F.C. (C.do SANVET)
- Caporal. Magg. Ca. P.C. (C.do COMMISSARIATO)
Medico competente
Col. A.S.
Rappresentante dei lavoratori (civili) per la sicurezza
Ausiliario SSG R.L.
Rappresentante dei lavoratori (militari) per la sicurezza del COMLOG
Mar. Ca. L.B.
Rappresentante dei lavoratori (militari) per la sicurezza del C.do TRAMAT
Magg. M.M.
Rappresentante dei lavoratori (militari) per la sicurezza del C.do SANVET
Ten. Col. G.P.
Rappresentante dei lavoratori (militari) per la sicurezza del C.do COMMISSARIATO
Serg. Magg. P.V.
Rappresentante dei lavoratori (militari) per la sicurezza del C.do TECNICO
Magg. F.D.A.

4. Misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro
Obblighi del lavoratore
Nel rispetto delle disposizioni delle Autorità (Protocollo condiviso del 14 marzo 2020 e successive modificazioni/integrazioni) e in coerenza con le misure di tutela previste tra le altre, dall’art.15, co.1, lettere g, m del DLGS 81/08 s.m., tutto il personale civile e militare, e chiunque altro acceda nella Caserma “E. Bianchi”, deve rispettare, le seguenti disposizioni:
- obbligo di permanere presso il proprio domicilio in caso di febbre (oltre 37.5°) o altri sintomi influenzali e di informare il Datore di Lavoro/RSPP dell’Ente di appartenenza, il proprio medico di famiglia/ASL di appartenenza, in linea con le vigenti disposizioni di legge;
- non fare ingresso nè permanere in Caserma qualora sussistano le condizioni di pericolo (sintomi di influenza, aumento della temperatura, provenienza da zone a rischio o contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti, etc.) per le quali esiste l’obbligo informare tempestivamente il Datore di Lavoro/RSPP dell’Ente di appartenenza, il medico di famiglia/ASL di appartenenza;
- rispettare tutte le indicazioni impartite dal Datore di Lavoro per l’accesso alla Caserma “E. Bianchi” (in particolare, mantenere la distanza di sicurezza da altro personale di almeno 1 metro, osservare le regole comportamentali edite dal Ministero della Salute per il contenimento del Covid-19);
- limitare al minimo indispensabile gli spostamenti all’interno della Caserma “E. Bianchi”.

5. Misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro
FASE 2
Come già annunciato dalle Autorità di Governo dal 4 maggio ha preso inizio la cosiddetta Fase 2 che prevede il riavvio di numerose attività precedentemente bloccate o limitate.
In questa Fase è necessario adeguare/integrare le misure finora adottate, dal momento che è ipotizzabile l’incremento dell’interazione tra i lavoratori e, dunque, l’aumento delle probabilità di contagio. Tali misure, descritte nei paragrafi sottostanti, recepiscono anche quanto Rappresentato dalla RSU nella riunione in VTC tenutasi il 30 aprile u. s..
Al fine di verificare la corretta applicazione di tali misure è costituito il seguente Comitato:
- Comandante alla Sede, Col. E.I.;
- Medico Competente Col. A.S.
- RSPP, Ten. Col. F.P.;
- RLS civili, Ausiliario SSG R.L.;
- RLS militare, Mar. Ca. L.B.;
- RLS militare, Magg. M.M.;
- RLS militare, Ten. Col. G.P.;
- RLS militare, Serg. Magg. P.V.;
- RLS militare, Magg. F.D.A.;
- RLS militare, Mar.Ca. L.B.
- RSU A3 P.N.;
- RSU A2 M.M.;
- RSU A2 L.M.;
- RSU A2 A.G.
Il Comitato dovrà riunirsi con cadenza settimanale, prevedendo la partecipazione di tutti i componenti presenti in sede al momento della riunione.
a. Accesso all’infrastruttura
(1) Controllo temperatura corporea

Continuano le attività di controllo della temperatura del personale in accesso alla caserma “E. Bianchi”. Se il personale sottoposto a tale verifica risulterà avere una temperatura superiore ai 37,5°, non sarà autorizzato ad accedere ai luoghi di lavoro. Le persone in tale condizione - nel rispetto delle indicazioni riportate nel “protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il controllo e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, del 14 marzo 2020” - saranno fornite di mascherina e invitate a fare ritorno al proprio domicilio e ad informare il proprio medico di famiglia/ASL di appartenenza e il rispettivo Datore di Lavoro/RSPP. In tale situazione sarà garantita la tutela della privacy del lavoratore interessato dalla misura preventiva.
(2) Personale preposto al controllo- norme di comportamento.
Il Comandante alla Sede, supervisore dell’attività, ha provveduto ad integrare le consegne del personale di sorveglianza (lettera prot. n. M_D E24363/24031 del 18 marzo 2020).
Il personale di vigilanza, interessato ad attività front-office, viene dotato di adeguati DPI (mascherina chirurgico/FFP2e guanti in lattice) oltre a sapone/disinfettante (alcol etilico 90°, gel per mani e sapone antibatterico per la sanificazione degli spazi utilizzati).
In considerazione che tutto il personale prima di accedere nelle aree di ingresso/lavoro deve obbligatoriamente fare uso del gel disinfettante, sono stati messi a loro disposizione distributori:
- all’ingresso dell’infrastruttura, adiacente alla centrale di sicurezza dell’installazione (CSI), per il personale in ingresso a piedi.
- su tutti i piani delle palazzine del comprensorio per coloro che accedono all’infrastruttura con la propria vettura.
A completamento dell’opera di prevenzione ulteriori distributori di disinfettante sono stati dislocati nell’aree adiacenti: i rilevatori automatici di presenza, il Bar, la mensa unica, le sale riunioni e la sala dei distributori automatici di bevande.
(3) Fornitori, trasportatori, visitatori
In tale categoria vanno anche ricondotti tutti coloro che per ragioni di lavoro o personali si trovano ad avere la necessità di accedere all’Ente (non rientrando necessariamente tra i fornitori/trasportatori/visitatori).
Come nella FASE 1 anche nella FASE 2 l’ingresso ai fornitori, trasportatori, visitatori verrà limitato, individuando procedure di ingresso, transito e uscita, mediante modalità, percorsi e tempistiche predefinite, tese a ridurre le occasioni di contatto con il personale in forza nei Comandi/Reparti/Uffici.
Pertanto, sotto la supervisione del Comando alla Sede, i fornitori, trasportatori, visitatori e/o altro personale esterno per accedere nella caserma “E. Bianchi” sono obbligati a rispettare le procedure previste per il personale effettivo all’Ente (controllo temperatura, sanificazione mani etc..), qualora pongano resistenze o rifiuto al rispetto delle precedenti regole non sarà loro consentito l’accesso. Inoltre dovranno:
- devono indossare i DPI (mascherina e qualora possibile per la tipologia di attività lavorativa svolta, guanti in lattice);
- devono mantenere la rigorosa distanza di sicurezza minima di un metro, procedura obbligatoria anche durante le attività di carico e scarico di materiale;
- devono seguire il percorso segnalato e indicatogli dal servizio di sorveglianza e dal personale del Comando alla Sede;
- se possibile, gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei propri mezzi;
- qualora necessari, saranno indirizzati a servizi igienici dedicati dove sarà garantita una adeguata pulizia giornaliera.
(4) Imprese in appalto nella realtà lavorativa
A differenza della FASE 1, durante la quale è stato consentito l’ingresso delle sole ditte aggiudicatarie del servizio mensa e del servizio di pulizia e igiene ambientale, nella FASE 2 si procederà ad un graduale accesso di ulteriori ditte (es. ditte aggiudicatarie dei lavori infrastrutturali, servizio Bar etc..).
Per tale tipologia di accessi valgono le stesse procedure mese in atto per fornitori, trasportatori e visitatori, integrate da:
- il coordinamento tra datore di lavoro dell’impresa e il Comandante alla Sede per stabilire le regole di comunicazione qualora dovesse venire a verificare delle condizioni di criticità (in coerenza con le disposizioni vigenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro, anche quando non prevista la stipula del DUVRI - art.26, co. 2 del DLGS 81/08 s.m.);
- l’integrazione del DUVRI o la presentazione di uno specifico documento (Protocollo di sicurezza anticontagio) che disciplini le modalità lavorative all’interno dell’Ente e garantire il rispetto delle regole del Protocollo di sicurezza anti-contagio della caserma
“E. Bianchi”, compreso il rispetto della distanza interpersonale, delle prescrizioni per ingresso e uscita dalla caserma, dell’uso degli spazi comuni e dei previsti DPI (mascherina e eventualmente guanti in lattice);
- la garanzia di sanificazione giornaliera degli ambienti messi a disposizione dal Comando alla Sede (Allegato 1 del DPCM 8/3/2020). In particolare, la ditta dovrà assicurare che le superfici siano pulite con adeguato disinfettante e dovrà garantire per i suoi operai, sub appaltatori e lavoratori autonomi la disponibilità di DPI e soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani.
A fattor comune per tutto il personale, sia essa lavoratore, fornitore, trasportatore o visitatore, dovesse risultare febbricitante e/o con sintomi influenzali o di infezione delle vie respiratorie, presso la caserma “E. Bianchi” deve immediatamente avvisare il suo datore di lavoro e/o suo delegato e il Comandante alla Sede che provvederanno, garantendo riservatezza del caso, a disporne l’isolamento, avvertendo le Autorità sanitarie competenti e i numeri di emergenza.
b. Pulizia e sanificazione degli spazi e precauzioni igieniche personali
La pulizia degli spazi comuni è uno degli interventi dimostratisi senza alcun dubbio a maggior efficacia per il contrasto al contagio da COVID-19, al di là del rispetto della distanza minima di sicurezza e delle regole di igiene delle mani e del non toccarsi bocca, occhi, naso.
A tal riguardo, sentito il medico competente atteso quanto indicato dal Ministero della Salute, sono state adottate le seguenti misure igienico-sanitarie:
FASE 1
- rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro, garantita dalla riduzione del personale di circa 1/3 della forza effettiva, ricorrendo prevalentemente alla formula smart working;
- utilizzo dei previsti DPI nelle attività di front-office, dove non è possibile garantire il distanziamento sociale;
- dotazione di disinfettanti per superfici a base alcoolica e di carta usa e getta, da utilizzare per la sanificazione delle superfici dei posti di lavoro e della strumentazione informatica (tastiere, mouse etc.);
- dotazione di gel disinfettante per le mani all’ingresso carraia e mensa unificata;
- dotazione di sapone igienizzante con benzalconio cloruro nei bagni;
- affissione nelle aree comuni delle locandine del Ministero della Salute, indicanti:
• come lavarsi le mani con acqua e sapone;
• dieci comportamenti da seguire;
• quando indossare la mascherina;
• coronavirus: il vademecum;
• come indossare correttamente la mascherina chirurgica e la mascherina FFP2 - FFP3;
• misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti lavoro (Protocollo condiviso del 14 marzo 2020);
• disinfezioni settimanali della mensa unificata, del locale distribuzione automatica di bevande, degli ascensori, del corpo di guardia e delle aree comuni (corridoi, scale, atri e piazzali);
• disinfezione giornaliera, con soluzione diluita di cloro in acqua, da parte della ditta aggiudicatrice del servizio di pulizie e igiene ambientale, delle aree comuni delle palazzine;
• distribuite allo Stato Maggiore, al Comando alla Sede, ai Comandi intermedi e sedi
distaccate (Nucleo Ispettivo Centrale e Ufficio trasporti e Materiali), una adeguata quantità di mascherine chirurgiche. Tale dotazione, da custodire in maniera accentrata, viene distribuita al personale che svolge attività in front-office, comandato di servizio presso altra sede e/o in caso di variazione dello stato di emergenza (attivazione a cura del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione o del Medico Competente);
• regolamentazione accesso agli ascensori:
• Ascensore “A” Palazzina “C”: max n. 1 persone per volta;
• Ascensore “B” Palazzina “C”: max n. 1 persona per volta,
• Ascensore Palazzina “Q”: max n. 2 persona contemporaneamente (le persone a bordo dovranno mantenere la prevista distanza di un metro);
- sospensione attività ginnico-sportiva;
- sospensione servizio Bar.
FASE 2
Fermo restando quanto riportato nella FASE 1 si è disposto di:
- continuare ad utilizzare la formula di lavoro in modalità smart working, al fine di contenere le presenze a circa 1/3 della forza effettiva;
- incrementare la sanificazione con:
• tappeti decontaminanti/igienizzanti da posizionare negli androni dei piani delle palazzine;
• piantane con dosatore di gel disinfettante per mani da collocare in tutte le aree comuni (porta carraia, ingresso di ciascun piano delle palazzine, locale distributori automatici di bevande, sala mensa unificata, sale riunioni, area antistante Bar);
• disinfezioni giornaliera tramite nebulizzatore elettrico, negli uffici, bagni, corpo di guardia/locale distributore automatico di bevande/ascensori a cura di personale (preventivamente formato dal M.C.) del Comando alla Sede;
• disinfezioni settimanali (di norma ogni venerdì ore 15.00) della mensa unificata, del locale dove è posizionato il distributore automatico di bevande, degli ascensori, e dei locali spogliatoi;
• sistema permanente a rilascio automatico di ozono/ioni di argento/UV/altro (in fase di studio per costi/benefici e controindicazioni) da applicare nei bagni;
• pulizia e sanificazione dei condizionatori a cura del Comando alla Sede, in affidamento a ditta terzi;
• assicurare la presenza giornaliera (dalle 07.30 alle 19.00) di un medico da individuare, a turno, tra quelli in servizio al Comando di Sanità e Veterinaria.
c. Servizio mensa unificata
FASE 1
Durante la Fase 1 i servizio vettovagliamento è stato riorganizzato tenendo come obbiettivo primario la distanza interpersonale e pertanto si è provveduto a:
- suddividere gli afflussi in 4 turnazioni (12.00 - 14.00);
- far accedere un numero massimi di 36 commensali contemporaneamente (1 per tavolo);
- creare una zona di attesa esternamente all’infrastruttura;
- disporre la sanificazione settimanale
FASE 2
Ritenendo valide le azioni intraprese si è solo proceduto a:
- definire la forza massima giornaliera da soddisfare in max 180 persone:
- posticipare la chiusura della mensa alle 14.30 per realizzare 5 turnazioni da 30 minuti (12.00 - 14.30)
- dare disposizioni di attuare una ventilazione periodica giornaliera;
d. Distributori automatici di bevande
Sia la Fase 1 che la Fase 2 prevedono l’accesso al locale, dove sono posizionati i distributori automatici di bevande e snack, esclusivamente ad una persona per volta. Chi attende il suo turno all’esterno del locale deve posizionarsi a una distanza superiore a un metro dalla porta di ingresso per garantire il distanziamento da chi esce.
Il Comando alla Sede provvederà alla sanificazione giornaliera del locale, la ditta del servizio di pulizie procederà alla sanificazione delle tastiere dei distributori con appositi detergenti.
e. Momenti di aggregazione
Anche nella FASE 2 uno dei parametri da prendere in considerazione riguarda il livello di aggregazione sociale, cioè il rischio di assembramento di persone, pertanto:
- nello svolgimento delle attività negli ambienti aperti/chiusi (afflusso a mensa, riunioni, etc.) bisogna continuare a rispettare:
• il distanziamento fisico, a meno che per tipologia di attività di lavoro non sia possibile mantenere la suddetta distanza con conseguente fornitura al personale di guanti e mascherina chirurgica unitamente ad una scorta di DPI commisurata alla durata della specifica attività lavorativa;
• evitare gli assembramenti;
- qualora i vincoli lavorativi impongano lo svolgimento delle attività in ambienti ristretti, dove non siano garantito il distanziamento sociale, dovranno essere implementate le seguenti misure:
• agevolare al massimo il ricambio d'aria;
• tutto il personale deve indossare guanti e mascherina chirurgica ed avere la possibilità di utilizzare soluzioni disinfettanti a base alcoolica unitamente ad una scorta di DPI commisurata alla durata della specifica attività lavorativa;
• limitare a non più di 30 minuti la permanenza continuativa del personale all'interno degli ambienti, alternando i 30 minuti di attività interna con almeno 10 minuti di pausa o altra attività da trascorrere all'aperto, tempo necessario al ricambio d’aria del locale;
• limitare l'afflusso del personale a non più della metà dei posti normalmente disponibili nei locali.
Dirigenti e preposti devono limitare al minimo indispensabile gli spostamenti all’interno, comunque nel rispetto delle indicazioni di questo Comando, e far si che vengano osservate da tutti i lavoratori.
f. Dispositivi di protezione individuale
Il Comando Logistico dell’Esercito in merito ai dispositivi di protezione individuale ha:
FASE 1
• provveduto all’approvvigionamento e al immagazzinamento di un cospicuo numero di mascherine;
• provveduto nella alla distribuzione di mascherine al personale che opera in front-office (servizio di sorveglianza) e al personale impiegato in attività esterna;
• avviato una prima distribuzione di mascherine chirurgiche allo Stato Maggiore, al Comando alla Sede, ai Comandi intermedi e sedi distaccate (Nucleo Ispettivo Centrale e Ufficio trasporti e Materiali) da utilizzare per tutte quelle attività dove non viene garantito il distanziamento sociale e per attività esterne;
FASE 2
• programmato nella la distribuzione al personale presente di un Kit igenico-sanitario¹ di protezione individuale contenente:
• mascherine chirurgiche (da indossare, qualora non sia possibile mantenere la distanza interpersonale o in presenza di locali ristretti o poco areati con più persone presenti, secondo le modalità riportate in annesso 2);
• guanti in lattice;
• di carta assorbente (un rotolo per ufficio);
• flacone disinfettante a base alcolica, da utilizzare per la sanificazione delle superfici del posto di lavoro e della strumentazione informatica (tastiere, mouse etc.);
• flacone di gel mani (uno per ufficio);
Qualunque lavoratore sospetti di aver contratto il COVID-19 (sintomi quali tosse o starnuti) o se si deve prendere cura di una persona con sospetta infezione, è obbligato a indossare una mascherina e avvisare il datore di lavoro/dirigente.
Al termine dell’attività lavorativa i DPI utilizzati devono essere raccolti in un sacchetto e smaltiti negli appositi contenitori per la raccolta di rifiuti indifferenziati.
___
¹ Il Kit deve essere considerato come dotazione al termine della quale i dispositivi/prodotti saranno reintegrati a cura della Direzione di Intendenza per il tramite del Comando di appartenenza


g. Riunioni ed eventi interni ed esterni e viaggi di lavoro
Sono ridotte al minimo tutte le riunioni, le trasferte e i viaggi di lavoro nazionali e internazionali. Qualora inderogabili vengono disciplinati dalle seguenti procedure:
(1) Lavoratore in procinto di recarsi all’estero in trasferta lavorativa:
Il Servizio di Prevenzione e Protezione deve acquisire le informazioni aggiornate sulle aree di diffusione del SARS-CoV-2 disponibili attraverso i canali istituzionali al fine di valutare, in collaborazione con il Medico Competente, il rischio associato alla trasferta prevista. Il lavoratore prima della partenza dovrà essere:
- fornito dei previsti DPI, di soluzione disinfettante a base alcoolica e di una scorta commisurata alla durata della specifica attività operativa;
- informato in merito alle disposizioni delle autorità sanitarie del paese di destinazione.
(2) Lavoratore in procinto di rientrare dall’estero da trasferta lavorativa:
• osservare le disposizioni emanate da SME - DIPE prot. 24740 del 3/4/ 2020;
• osservare quanto riportato nell’art. 4 del DPCM 26/4/2020;
• chiunque rientri in Italia tramite trasporto di linea aereo, lacuale, ferroviario o terreste, è tenuto, ai fini dell’accesso al servizio, a consegnare al vettore all’atto dell’imbarco dichiarazione resa ai sensi degli artt. 46 e 47 del DPR 28/12/200, n. 445, recante l’indicazione in modo chiaro e dettagliato di:
• motivi del viaggio, nel rispetto di quanto stabilito nell’art. 1, comma 1, lettera a) del DPCM 26/4/2020;
• indirizzo completo dell’abitazione o della dimora in Italia dove sarà svolto il periodo di sorveglianza sanitario e isolamento fiduciario e il mezzo di trasporto che verrà utilizzato per raggiungere la stessa;
• recapito telefonico anche mobile presso cui ricevere le comunicazioni durante l’intero periodo di sorveglianza sanitario e isolamento fiduciario.
Il lavoratore rientrante in Italia con qualsiasi mezzo di trasporto da aree a rischio epidemiologico deve informare tempestivamente il Dipartimento di Prevenzione dell’azienda sanitaria territorialmente competente, per l’adozione di ogni misura necessaria, compresa la permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva.
(3) Il lavoratore che si reca presso altra struttura nazionale dovrà:
• rispettare tutte le prescrizioni normative in vigore rammentando di:
• rispettare il distanziamento sociale (almeno un metro);
• indossare i DPI previsti forniti dal datore di lavoro;
• portare al seguito l’autocertificazione rispondente al nuovo modello previsto dal Ministero degli Interni, da esibire al momento dell’eventuale controllo delle forze di pubblica sicurezza.
(4) Per le riunioni di lavoro devono essere valutate, l’urgenza o il possibile spostamento a data successiva, qualora non possibile si dovrà:
- predilige riunioni a mezzo videoconferenza;
- ridurre al minimo la partecipazione, alternando le sedute tra uno lavoratore e l'altro con due posti vuoti: ovvero una "distanza di sicurezza" di circa 2 m;
- qualora non sia possibile mettere in atto quanto previsto agli alinea precedenti tutti i partecipanti sono obbligati ad indossare la mascherina fornita dal datore di lavoro.
Il Comando alla Sede dovrà, tramite la ditta appaltatrice del servizio di pulizia e igiene ambientale, garantire la sanificazione degli spazi, della strumentazione a disposizione e la garanzia di una areazione dei locali.
h. Formazione
Questo Comando, in considerazione del nuovo scenario sanitario, organizzerà percorsi formativi anche in modalità a distanza (e-learning), tra i quali quelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro, nei termini e nei limiti previsti dall’Accordo Stato-Regioni del 2016. In particolare:
- corso di formazione per lavoratori in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
- corso di formazione per preposti in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
- corso di formazione per dirigenti in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
- corso di primo soccorso;
- informazioni varie al personale (compiti squadre di emergenza, emergenza SARS-CoV-2, la sicurezza negli uffici etc).
Le principali fonti istituzionali che verranno prese in riferimento sono:
- Ministero della Salute;
- Istituto Superiore di Sanità (ISS);
- Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL);
- Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS);
- Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC);
Va altresì contestualizzato che la percezione di questo rischio, anche per il grande impatto e la sua straordinarietà ed eccezionalità, crea nei lavoratori una sensazione di insicurezza che può anche agire sugli altri rischi. Quindi la corretta ed intrinseca gestione del rischio, nonché la corretta comunicazione del rischio, unitamente a tutte le altre soluzioni adottate, possono creare un senso di consapevolezza e di adeguatezza delle misure poste in essere.
i. Medico competente e sorveglianza sanitaria
Deve essere garantita anche nella Fase 2 la prosecuzione della sorveglianza sanitaria, privilegiando, quando necessarie per lo specifico fine della dichiarazione di idoneità, le visite preventive, le visite a richiesta e le visite da rientro da malattia, considerato che rappresentano un’opportunità di riscontro di casi o sintomi di sospetto contagi. Al riguardo, si ricorda l’osservanza delle disposizioni diramate dal Comando di Sanità con la lettera protocollo n. 28315 del 7 aprile 2020.
Il medico competente, dovrà porre particolare attenzione ai lavoratori che presentano condizioni diverse di fragilità e patologie pregresse al fine di suggerire al datore di lavoro, in collaborazione e consultazione, rispettivamente con l’RSPP e l’RLS, interventi a garanzia di maggior tutela. Tali attenzioni ed interventi specifici dovranno essere svolti nel rispetto della disciplina della privacy e in linea con il disposto normativo vigente.
Il medico competente (quale medico certificatore, al pari di quello di base, ospedaliero...) ha il compito di redigere il certificato di infortunio sul lavoro, inviandolo telematicamente all’INAIL, in caso di lavoratore al quale viene accertata l’infezione da COVID-19 in occasione di lavoro. L’INAIL provvede alle prestazioni conseguenti. Inoltre coloro che rientrano da una convalescenza di 60 giorni da Covid-19 deve essere sottoposti a visita da parte del medico competente.

6. Misure di sicurezza specifiche per prevenire il contagio durante le attività in ambienti specifici
Misure di dettaglio specifiche per ambienti lavorativi specifici (archivi, sala stampanti, sala riunioni, magazzini):
- nel caso in cui per casi “limitati e strettamente necessari” per le attività da eseguirsi, sia inevitabile la distanza ravvicinata tra due o più persone, questi dovranno indossare la mascherina. .
- i mezzi di lavoro (quali ad es. stampanti, fotocopiatrici, distruggi documenti, carrelli, macchine), se utilizzati da più persone, dovranno essere igienizzati (per la porzione riguardante quadro di comando, volante, maniglie, ecc.), ogni volta prima e dopo il loro utilizzo con apposita soluzione idroalcolica;
Senza tali misure di sicurezza è vietata svolgere l’attività

7. Misure di sicurezza specifiche per prevenire il contagio durante l’uso e lo spostamento con i mezzi di servizio
La materia è disciplinata nel dettaglio da apposita direttiva sull’approntamento/addestramento in generale emanata dal Comando Logistico dell’Esercito.
Relativamente al trasporto sui veicoli della F.A., costituiscono ambienti chiusi o confinati in cui a volte non sempre è possibile mantenere il distanziamento sociale. Pertanto al fine di abbattere il rischio di contagio quando si è a bordo dei veicoli, si raccomandano le seguenti misure:
- disporsi all’interno del veicolo alternando le sedute;
- indossare la mascherina, i guanti in lattice, unitamente ad una scorta di DPI commisurata alla durata della specifica attività lavorativa;
- favorire un costante ricambio del flusso d’aria (finestrini, prese d’aria aperte, ecc.);
- pulire (autisti) costantemente con le soluzioni idroalcoliche rese disponibili (almeno quando si scende e si sale sul mezzo) le parti in contatto con le mani (volante, cambio, ecc.);
- osservare, all’ingresso e all’uscita dagli Enti, le indicazioni del personale in servizio presso tali Enti;
- durante le operazioni di carico/scarico l’autista deve rimanere all’interno del veicolo, salvo diversa indicazione del personale dell’Ente.

8. Misure di sicurezza specifiche per prevenire il contagio durante le attività di sorveglianza e del corpo di guardia
Rimangono invariate le disposizioni già emanate nella Fase 1, per le quali il Graduato di turno deve assicurare che:
- vengano prelevate presso i locali del Comando alla Sede, i dispositivi di protezione individuale (mascherine e di guanti in lattice) per tutto il personale di servizio alla porta carraia, compreso il Carabiniere della locale Sezione Carabinieri di Polizia Militare;
- i dispositivi di protezione individuale (DPI) siano indossati per tutta la durata del servizio;
- sia garantita la distanza di interpersonale (almeno un metro e pertanto all’interno della CSI, potrà permanere una sola persona alla volta);
- il ritiro delle bolgette avvenga all’esterno della CSI;
- venga effettuata la misurazione della temperatura corporea a tutto il personale in accesso, tramite termocamera, mantenendo la distanza prevista;
- se un militare/civile non intenda sottoporsi al controllo della temperatura ne venga bloccato l’accesso avvisando immediatamente il Comando alla Sede/Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione;
- venga rispettata la distanza di sicurezza (almeno un metro) all’interno del dormitorio e che i locali siano frequentemente areati.
Al personale di sorveglianza vengono distribuiti i materiali per la sanificazione quali:
- disinfettante per superfici a base alcoolica e carta usa e getta;
- gel disinfettante per le mani;
- sapone igienizzante con benzalconio cloruro nei bagni.

9. Possibili scenari operativi e situazioni da considerare
a. Lavoratore sottoposto alla misura della quarantena che non rispettando il divieto assoluto di allontanamento dalla propria abitazione o dimora si presenta al lavoro:
Come già evidenziato al lavoratore deve essere data indicazione di tornare e rimanere presso la propria abitazione o dimora (evitando l’utilizzo di mezzi di trasporto pubblici), dandone contestuale informazione alle autorità competenti. Deve essere fornita di mascherina disponibile presso il corpo di guardia/Comando alla Sede.
b. Lavoratore che riferisce di essere stato nei 14 giorni precedenti a contatto stretto con un caso di COVID-19 che si presenta al lavoro:
tale soggetto verosimilmente è già noto all’Azienda Sanitaria Locale e dovrebbe essere già stato posto in isolamento domiciliare; pertanto non può essere adibito ad attività lavorativa.
Dopo avergli fornito e fatta indossare tempestivamente una mascherina deve essere invitato a tornare e rimanere presso la propria abitazione o dimora, evitando l’utilizzo di mezzi di trasporto pubblici.
c. Lavoratore che, inizialmente asintomatico, durante l’attività lavorativa sviluppa febbre e sintomi respiratori (tosse e difficoltà respiratoria):
Nel caso in cui una persona presente in caserma sviluppi febbre e sintomi di infezione respiratoria quali tosse, deve avvisare immediatamente il proprio superiore/dirigente che provvederà a far indossare al soggetto una mascherina, avvisando prontamente il Medico competente per gli adempimenti del caso. Tutti i presenti dovranno indossare con immediatezza i previsti DPI.
I locali interessati saranno chiusi ai fini dello svolgimento delle operazioni di:
- disinfezione;
- pulizia;
- areazione.
Qualora il lavoratore risulti positivo ai test di controllo al COVID - 19, il Datore di Lavoro o suo rappresentante procederà ad avvertire i numeri di emergenza per il Covid-19 forniti dalla Regione Lazio e dal Ministero della Salute (annesso 3) e collaborerà con le autorità sanitarie per la definizione degli eventuali “contatti stretti”, secondo quanto previsto dalla circolare 5443 del 22 febbraio 2020 del ministero della Salute.

10. Considerazioni finali
Il presente documento sottoscritto con la partecipazione dei Comandi Intermedi, delle figure del sistema sicurezza sul lavoro (Datore di lavoro, Medico Competente, Responsabile del servizio di prevenzione e protezione, Rappresentante dei lavoratori) e della Rappresentanza sindacale Unitaria, è finalizzato a fornire tutte le misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione per la FASE2.
Sarà seguito da un ulteriore documento di informazione (obbligo del datore di lavoro di informazione/formazione artt. 36 e 37 del d.lgs. 81/2008) che verrà distribuito in forma telematica a tutti i lavoratori e ai suoi Rappresentanti (RLS).
Il lavoratore è tenuto a cooperare all'attuazione delle misure di prevenzione predisposte dal datore di lavoro per fronteggiare i rischi connessi all'esecuzione della prestazione all’interno dei locali della caserma “E. Bianchi”, al fine di contenere al massimo le eventualità di contagio.
Rammenta
La c.d. FASE 2 significa principalmente non vanificare tutti gli sforzi fatti fino adesso e iniziare a capire che quanto accaduto, probabilmente, cambierà la nostra vita. Dovremo essere più consapevoli, pronti e proattivi alle sfide che si presenteranno e per fare tutto ciò, dovremo continuare a mantenere quei comportamenti che abbiamo adottato fino a oggi e seguire tutte le indicazioni future.
Attenzione

I disinfettanti per Mani e tutti i prodotti a base alcolica sono facilmente infiammabile; i vapori possono formare con l’aria miscele infiammabili ed esplosive.

Annesso 1
Riferimenti normativi

a. Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus covid-19 negli ambienti di lavoro;
b. Circolare del Ministero della Salute n. 3190 del 03/02/2020;
c. Circolare del Ministro della Salute n. 2302 del 27 gennaio 2020;
d. Decreto del Presidente della Repubblica n. 547 del 1955;
e. Decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6 “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19”;
f. Decreto-legge 2 marzo 2020, n.9 - Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori
e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19;
g. Legge 5 marzo 2020, n. 13 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19;
h. Decreto-legge 8 marzo 2020, n. 11 “Misure straordinarie ed urgenti per contrastare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 e contenere gli effetti negativi sullo svolgimento dell’attività giudiziaria;
i. Decreto del presidente del consiglio dei ministri 8 marzo 2020 - Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19;
j. Decreto-legge 9 marzo 2020, n. 14 - Disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale in relazione all'emergenza COVID-19;
k. Decreto del presidente del consiglio dei ministri 9 marzo 2020 - Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale;
l. Decreto del presidente del consiglio dei ministri 11 marzo 2020 - Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale;
m. Decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19.”;
n. Decreto-legge 9 marzo 2020, n. 14 “Disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale in relazione all'emergenza COVID-19”;
o. DPCM 22 marzo 2020 - Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale;
p. D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro “Attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 agosto 2007, n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”;
q. UNI EN 143:2001 “Apparecchiature di protezione delle vie respiratorie. Filtri contro particelle. Requisiti, prove, marcatura”;
r. UNI EN 149:2001 “Dispositivi di protezione delle vie respiratorie. Semimaschere filtranti antipolvere. Requisiti, prove, marcatura”;
s. D.Lgs. 17/2019 “Adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 2016/425 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016, sui dispositivi di protezione individuale e che abroga la direttiva 89/686/CEE del Consiglio”;
t. Regolamento generale per la protezione dei dati personali;
u. Circolare PERSOCIV M D_GCIV REG 2020 0018677 20-03-2020 Decreto Legge 17 marzo 2020 n. 18 recante “Misure di potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’esigenza epidemiologica da Covid-19” ;
v. Circolare Comando e Sanità M_D E24363 REG2020 0024568 20-03-2020 “Emergenza nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2/Covid-19);
w. Circolare Comando e Sanità e Veterinaria M_D E24363 REG2020 0024923 23-03-2020 “Emergenza COVID 19. Vademecum delle misure precauzionali e delle procedure da adottarsi a cura del personale sanitario delle FA. Aggiornamento”;
x. Circolare Comando e Sanità e Veterinaria M_D E24363 REG2020 0022979 13-03-2020 “Direttiva Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID 19. Aggiornamento”;
y. Circolare Comando e Sanità e Veterinaria M_D E24363 REG2020 0022269 11-03-2020 “Emergenza nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2/Covid-19). D.P.C.M. in data 8 e 9 Marzo 2020. Disposizioni integrative per il personale”;
z. Circolare COI M_D SCOI REG2020 0011249 28-02-2020 “Emergenza COVID-19. Direttiva e misure prevenzionali. Variante 2/precisazioni”;
aa. Circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute “COVID-19”;
bb. Norma EN 149:2001 + A1:2009
cc. Norma EN 143:2001 + A1:2006
dd. Circolare del Ministro della Salute n. 2302 del 27 gennaio 2020;
ee. Ordinanza del Ministero della Salute del 21 febbraio 2020;
ff. Ordinanza del Ministero della Salute del 22 febbraio 2020 “ulteriori misure profilattiche contro la diffusione della malattia infettiva Covid-19”;
gg. Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile n. 646 dell’8 marzo 2020 “Ulteriori interventi urgenti di protezione civile in relazione all'emergenza relativa al rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”;

Annesso 2
Di seguito, cinque punti base per quanto riguarda l’utilizzo delle mascherine protettive:
1. Prima di indossare una mascherina, è necessario pulire le mani con un disinfettante a base di alcool o con acqua e sapone;
2. Nel coprire la bocca e il naso, bisogna assicurarsi che non vi siano spazi tra il viso e la mascherina;
3. Evitare di toccare la mascherina mentre la si utilizza e, se necessario farlo, pulire prima le mani con un detergente a base di alcool o acqua e sapone;
4. Sostituire la mascherina con una nuova non appena è umida;
5. Non disinfettarla con alcol o altri disinfettanti poiché tale procedura potrebbe deteriorare il manufatto riducendone l'efficacia.
6. Per togliere la mascherina, invece, sarà necessario rimuoverla da dietro (senza toccare la parte anteriore), buttarla immediatamente in un sacchetto chiuso (per il successivo smaltimento nel contenitore per la raccolta di rifiuti indifferenziati) e, infine, pulire le mani con un detergente a base di alcool o acqua e sapone.
Di seguito sono riportati alcuni punti da seguire per quanto riguarda l’utilizzo dei guanti monouso (che, ricordiamo, non devono essere puliti per poter essere riutilizzati ma semplicemente gettati via, soprattutto in caso di danneggiamento):
1. Lavare le mani;
2. Rimuovere singolarmente i guanti dalla confezione per evitare la contaminazione di guanti posti più in basso (se si tratta di confezioni con una grande quantità di prodotto);
3. Tenendo il polsino del guanto, tirarlo in posizione, facendo attenzione a non contaminare il guanto con il contatto con la cute di chi lo indossa. Questo è particolarmente importante quando si calza il secondo guanto: in questo momento, infatti, la mano già coperta dal primo guanto può toccare la pelle della mano non coperta se non si prendono precauzioni;
4. evitare che vengano a contatto con occhi, bocca e naso.
5. Ricambiarli ogni volta che si sporcano o danneggiano.
6. Evitare il riutilizzo.
7. Rimuovere i guanti con attenzione facendo attenzione a non contaminare le mani o l’ambiente circostante toccando la parte esterna dei guanti usati (rimuovere il primo guanto afferrando la parte esterna del guanto sul polso e sfilandolo in modo tale da rovesciarlo una volta rimosso e rimuovere il secondo guanto facendo scivolare le dita della mano non protetta all’interno del polso del guanto sfilandolo in modo tale che sia rovesciato);
8. Gettare via i guanti in un sacchetto chiuso per il successivo smaltimento nel contenitore per la raccolta di rifiuti indifferenziati;
9. Lavarsi nuovamente le mani.
Come si indossano le mascherine chirurgiche

Come si indossano correttamente i dispositivi FFP2 e FFP3


Annesso 3
NUMERI VERDE REGIONALE CORONAVIRUS PER RICHIESTA ASSISTENZA.

Le Regioni hanno attivato numeri dedicati per rispondere alle richieste di informazioni e sulle misure urgenti per il contenimento e la gestione del contagio del nuovo Covid-19-nCOV in Italia:
Lazio: 800 11 88 00
Numero di pubblica utilità 1500 covid-19
Attivo anche il numero di pubblica utilità 1500 del Ministero della Salute.
Numero unico di emergenza coronavirus
Contattare il 112 oppure il 118 soltanto se strettamente necessario.