Tipologia: Avviso comune
Data firma: 20 aprile 2021
Parti: Confitarma, Assarmatori, Assorimorchiatori, Federimorchiatori e Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti
Settori: Trasporti, Marittimi
Fonte: confitarma.it


Avviso Comune fra Confitarma, Assarmatori, Assorimorchiatori e Federimorchiatori e le Segreterie Nazionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti

Visto
- Il “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro” dei 6 aprile 2021 che contiene le linee guida per definire e attuare piani aziendali di vaccinazione dei lavoratori in coerenza con gli indirizzi del piano nazionale per la vaccinazione anti Covid-19;
- Il “Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro” del 6 aprile 2021 che aggiorna i precedenti accordi del 14 marzo e 24 aprile 2020 per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus negli ambienti di lavoro a suo tempo recepiti nell’Allegato 12 del DPCM 2 marzo 2021;
Considerato che
- la disciplina del lavoro marittimo è incentrata sul principio di specialità e che tale principio è direttamente collegato all’organizzazione del lavoro a bordo e alla peculiarità dell’ambiente in cui si svolge la prestazione lavorativa, la nave;
- tale peculiarità comporta che normalmente la prestazione lavorativa si svolga lontano dal luogo in cui ha sede l’azienda e da quello in cui il marittimo risiede;
- le suddette circostanze rendono dunque, di fatto, generalmente impossibile l’implementazione del “Protocollo vaccinazioni” sopra richiamato nel particolare ambiente di lavoro/nave e comunque molto complessa la sua attuazione a favore dei lavoratori marittimi presso le sedi aziendali;
- al momento i sistemi informatici del SASN non prevedono alcuna piattaforma di accesso alla vaccinazione neanche per quei marittimi che sono in possesso dei requisiti anagrafici previsti dal Piano strategico nazionale;
Tenuto conto che
- il settore marittimo riveste un ruolo strategico per la catena logistica mondiale, e che quindi i lavoratori marittimi risultano fondamentali per garantire l’approvvigionamento energetico e di beni di prima necessità (cibo, medicine, forniture mediche, vaccini...), la continuità territoriale da e per le isole e la sicurezza della navigazione nei porti;
- a conferma della suddetta strategicità, sin dall’insorgenza della pandemia da Covid- 19, i provvedimenti nazionali che si sono susseguiti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica hanno opportunamente ricompreso gli equipaggi dei mezzi di trasporto tra quelle categorie di lavoratori per i quali trovavano applicazione procedure ad hoc in materia di spostamenti da e per l’estero;
- i lavoratori marittimi sono stati riconosciuti a livello internazionale come “key workers” e che tale riconoscimento è avvenuto anche per l’Italia con lettera del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del 25 gennaio 2021;
- il servizio di rimorchio è un servizio pubblico essenziale e, quindi, i lavoratori marittimi impiegati a bordo delle unità adibite a tale servizio svolgono un’attività di interesse generale necessaria per la sicurezza della navigazione e dell’approdo delle navi negli ambiti portuali e, pertanto, garantire la continuità di detta attività significa assicurare l’intera operatività di uno scalo portuale;
- il numero dei marittimi adibiti a tale servizio, lavoratori altamente specializzati e quindi difficilmente sostituibili, è specificatamente commisurato alle esigenze di ciascun porto (non certo a quelle di una pandemia): di conseguenza, considerata l’elevata trasmissibilità del virus e il ristretto ambiente di lavoro, un singolo episodio di contagio potrebbe in breve avere riflessi tali da condizionare la normale erogazione del servizio a discapito dell’intero porto;
- dall’insorgenza della pandemia i marittimi soffrono la grave problematica relativa alle difficoltà dell’avvicendamento degli equipaggi all’estero, a causa delle restrizioni alla circolazione delle persone imposte in molti Paesi Terzi;
- l’avvenuta vaccinazione sarà verosimilmente richiesta ai marittimi da molti Paesi quale condizione necessaria per l’ingresso sul territorio e l’imbarco sulle navi ormeggiate nei loro porti e che, quindi, l’immediato accesso al vaccino per tale categoria di lavoratori si rende indispensabile per assicurare il regolare avvicendamento degli equipaggi secondo i normali periodi di imbarco;
- i marittimi svolgono, normalmente e secondo le previsioni della contrattazione collettiva nazionale, la loro prestazione lavorativa per periodi di imbarco di quattro mesi - che, per le ragioni sopra esposte, in questi mesi di pandemia si stanno estendendo ben oltre tale limite - nel corso dei quali è impossibile programmare un rientro all’ASL di competenza ai fini dell’effettuazione del richiamo;
Tutto ciò premesso, le parti riconoscendo e riconfermando l’importanza del tema “salute e sicurezza sul lavoro” di cui, tra l’altro, in data 28 aprile, si celebra la giornata mondiale, intendono porre l’accento sulle nuove esigenze nate in conseguenza dell’insorgere del fenomeno pandemico.
Al riguardo, le parti ritengono opportuno evidenziare alle competenti Amministrazioni la necessità di intraprendere alcune specifiche iniziative a favore dei lavoratori marittimi per la salvaguardia della loro salute.
Per quanto riguarda le misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus e in particolare per quanto concerne l’attuazione del piano vaccinazioni, le parti rappresentano alle competenti Amministrazioni le seguenti necessità:
o nell’assoluto rispetto delle precedenze stabilite per le categorie più fragili, in ragione della specificità della professione marittima, riservare al personale navigante un percorso prioritario di accesso alla vaccinazione anti-Covid, compatibile con le peculiari modalità di esecuzione della prestazione lavorativa;
o prevedere procedure ad hoc per la vaccinazione dei lavoratori marittimi presso gli USMAF/SASN (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera/Servizi Assistenza Sanitaria Naviganti) che tengano conto delle sopra richiamate esigenze organizzative e logistiche. In tal modo, coinvolgendo anche detti uffici nella campagna vaccinale, si incrementerebbe la capacità di somministrazione a livello nazionale e si potrebbe così creare un apposito canale per i lavoratori marittimi senza incidere sul piano di vaccinazione nazionale e senza rallentare altre categorie produttive. Sarebbe, inoltre, auspicabile per tale categoria di lavoratori la vaccinazione con somministrazione unica o, qualora per motivazioni di carattere medico o per altre ragioni di carattere gestionale, se ne dovesse sconsigliare l’utilizzo, quella con l’inoculazione delle due dosi quanto più possibile ravvicinata nel tempo, in modo tale da non penalizzare i lavoratori marittimi nel regolare svolgimento dei loro turni di imbarco e sbarco;
o procedere in tempi rapidi all’implementazione dei sistemi informatici del SASN al fine di garantire il diritto del marittimo all’accesso alla vaccinazione anti-Covid.
Considerato quanto sopra esposto, le Organizzazioni sindacali e datoriali firmatarie del presente Avviso Comune chiedono alle competenti Amministrazioni di valutare con cortese urgenza le soluzioni sopra esposte, confermando la propria disponibilità a ogni necessario confronto sull’argomento.

Roma, 20 aprile 2021