Tipologia: Verbale
Data: 10 novembre 2020
Parti: Comitato Igiene e Sicurezza del Lavoro ex art. 7 d.lgs 272/99
Settori: Trasporti, Porti di Genova
Fonte: portsofgenoa.com


PORTS of GENOA
VADO LIGURE SAVONA PRA GENOVA
Comitato igiene e sicurezza del lavoro ex art. 7 d.lgs 272/99 - Operazioni e servizi portuali -

Verbale sintetico della seduta svoltasi in modalità di videoconferenza in data 10 novembre 2020 ore 15.00.
La riunione ha per oggetto:
I. la verifica della situazione e del mantenimento delle misure di prevenzione e contenimento epidemiologico da Covid-19;
II. la situazione adeguamenti/integrazione del documento di valutazione dei rischi, in ordine a condizioni meteo critiche, da parte dei terminal e delle imprese autorizzate ex art. 16, secondo le Linee di indirizzo approvate nel secondo semestre 2019.
Per quanto riguarda il primo argomento, il presidente evidenzia la ripresa epidemiologica, già richiamata, negli ultimi mesi, nelle ricorrenti segnalazioni divulgate alle rappresentanze sindacali e datoriali ed alle aziende. Il modello organizzativo ed operativo AdSP di reazione alla crisi, progressivamente costruito, condiviso e attuato da febbraio (e mutuato da altre AdSP), ha dimostrato la sua efficacia: si è riusciti a mantenere il Porto di Genova un “ambiente protetto”, garantendo, e facendo garantire anche attraverso gli organi di vigilanza e ispettivi, l’applicazione delle Linee guida dell’ente e dei Protocolli di sicurezza nazionali; il lavoro di squadra da parte delle parti rappresentate in comitato ha permesso che le attività produttive non smettessero di operare, seppur con numerose criticità iniziali, garantendo la sicurezza sanitaria.
E’ necessario, di fronte alla ripresa pandemica nazionale, conservare il porto come “ambiente protetto”, senza abbassare la guardia.
Il porto, a giudizio del presidente, ha risentito della fase, a decorrere da giugno, del “liberi tutti”, anche scaturito da messaggi mediatici distorti e poco responsabili. Si è constatato che durante il periodo estivo alcuni terminal hanno sensibilizzato i lavoratori circa il mantenimento delle misure preventive; in alcuni casi gli ispettori sono intervenuti al fine di eliminare assembramenti o simili. Vi è stato un incremento del numero di casi positivi, ma, per quanto concerne l’ambito portuale, dai primi confronti con dati ASL, e relativi tracciamenti, si può ritenere che questo sia dovuto, in parte maggioritaria, a contatti esterni all’ambiente lavorativo. È quindi necessario sensibilizzare sul mantenimento di misure precauzionali anche nei contesti extra-lavorativi.
In prospettiva dell’odierno Comitato, si è chiesto al settore ispettivo dell’AdSP una verifica sistematica analoga a quelle precedenti; l’esito è stato in generale confortante, e si sono riscontrati anche l’implementazione di ulteriori misure in alcuni terminal (rilevazione della temperatura, incrementi sanificazioni di spogliatoi, perfezionamento dell’afflusso spogliatoi contingentato); è stato rilevato, altresì, un buon grado di coinvolgimento del comitato di sicurezza aziendale.
Si ritiene che particolare attenzione vada dedicata agli spogliatoi, in quanto luoghi di parziale “assembramento”, e, tendenzialmente comportanti una minore attenzione alle misure basiche di distanziamento e mascherina.
Un ulteriore tema su cui porre l’attenzione, in particolare da parte di CP (con richiesta di estensione ad USMAF) ed ASL, risulta essere il numero crescente di casi di positività fra il personale marittimo di navi traghetto, crociere e merci.
ASL 3 - PSAL Porto espone la propria attività in sede di monitoraggio delle misure, che si è coordinata con quella degli ispettori.
Conferma il numero crescente dei dati epidemiologici in porto, riferendo che dall’avvio della procedura ASL con attivazione del servizio di numero dedicato e protocollo condiviso, si sono registrati 120 casi di positivi in ambito portuale (sommanti il comparto terminalistico e quello cantieristico), di cui la maggior parte nel mese di ottobre (65). Di questi il 75% dei tamponi eseguiti è risultato positivo; in questi dati non sono ricompresi i casi non passati dal numero dedicato ma segnalati attraverso canali diversi (medico di base ed ospedali). Nel complesso la “macchina” sanitaria preventiva ha funzionato bene, benché l’attuale e intensa fase epidemiologica di ottobre/novembre determini un qualche congestionamento; ringraziando per l’efficacia della sensibilizzazione ad un utilizzo mirato del numero telefonico dedicato, necessita di insistere sul ricorso al servizio limitatamente ai casi previsti, per garantire sia la copertura preventivo-sanitaria atta a garantire sia un intervento attagliato al contesto portuale, sia un monitoraggio puntuale e specifico dell’evoluzione epidemiologica.
Conferma, inoltre, che nella maggior parte dei casi seguiti, il contagio ha avuto origine al di fuori dell’ambiente lavorativo e che il numero di casi di trasmissione all’interno dell’ambiente di lavoro è risultato esiguo. In tali termini, se da una parte risulta vincente applicare e reiterare sul posto di lavoro le misure di prevenzione, dall’altra tale atteggiamento virtuoso va mantenuto anche al di fuori dell’ambito lavorativo.
La Capitaneria di Porto, con riferimento all’incremento dei casi di contagio fra il personale marittimo su navi che scalano Genova, riferisce che USMAF, in coordinamento con CP, è impegnata alla gestione di questi casi di contagio anche con riferimento alle misure di prevenzione per le interazioni con il personale di terra.
Confindustria (ing. T.), nel rappresentare il coinvolgimento delle aziende e la loro attenzione, conferma la necessità di attenzione sull’incidenza in ambito portuale dei contagi di provenienza esterna, e ritiene di grande efficacia e significato la procedura di segnalazione alla ASL. Condivide le considerazioni del presidente, e ringrazia l’ente, la ASL, le rappresentanze delle OOSS, per il lavoro svolto.
Le OO.SS (P.) confermano il giudizio positivo per quanto riguarda le procedure messe in atto, inclusa quella di ASL; ritengono, tuttavia, sulla base di segnalazioni, che in alcune realtà aziendali permangano alcune carenze, e che il sindacato si è fatto portatore di diverse segnalazioni presso gli organi competenti; evidenziano ancora alcune criticità negli spazi comuni all’interno di aziende con riferimento agli spogliatoi, dove si creano assembramenti e presenze in promiscuità e, anche in considerazione dell’aumento dei casi di contagio, invitano a sensibilizzare le aziende ad un uso sfalsato degli orari di fruizione. Condividono quanto esposto dal presidente in ordine all’attenzione da porre sul tema dei casi positivi su navi. In particolare si pone la necessità di migliorare il flusso informativo tra le istituzioni, tra il comando nave e il terminal e tra il terminal e chi deve salire a bordo per svolgere il lavoro.
Il presidente concorda che l’utilizzo degli spogliatoi a orario sfalsato costituiscano una misura di prevenzione fondamentale; non gli risulta che, nei mesi scorsi, l’ente abbia ricevuto un numero significativo di segnalazioni specifiche da parte delle OO.SS. per mancata attuazione dei protocolli condivisi, ricordando che, nei due casi di segnalazioni recenti, l’ente si è immediatamente attivato; rappresenta, invece, varie iniziative autonome di AdSP poste in atto nei confronti di aziende, a seguito di carenze constatate nel corso dell’attività ispettiva e del monitoraggio dei documenti previsti. In via generale, ricordando che le segnalazioni devono essere precise e mirate, si rende disponibile, tramite la propria struttura, a ricevere ed esaminare le pregresse segnalazioni all’ente menzionate dalle OOSS.
ASL 3 - PSAL Porto riferisce di aver ricevuto alcune segnalazioni, a seguito delle quali è stata effettuata una verifica.
Le OO.SS (G.), riconoscendo il lavoro svolto, ritengono necessario riconoscere l’impegno e lo sforzo cui sono stati chiamati i lavoratori, ed il loro senso di responsabilità; prendono atto della sensibilizzazione da parte di AdSP sulla necessità di segnalare casi di carenze specifiche e circostanziali, e viene condivisa l’identificazione degli spogliatoi quali punti di maggiore assembramento. Bisogna invitare le aziende a monitorare anche i casi segnalati dal medico di famiglia, altrimenti sfuggono, e continuare con la diffusione delle informazioni e lo spirito di sinergia. Ricordando il ruolo centrale delle aziende, anche in quanto specifiche conoscitrici della loro realtà concreta, in questa fase di “seconda ondata” occorrerà attenzione e disponibilità da parte delle aziende nel valutare nuove procedure operative o migliorare le esistenti, ove occorra; in questo senso, ritiene opportuno anche un confronto tra aziende e rappresentanze sindacali.
Il presidente si associa nel riconoscimento dello sforzo dei lavoratori all’ottemperanza delle misure, in particolare nell’operare con mascherine e dpi, e condivide l’impegno che ogni singola azienda deve garantire nell’ambito della propria concretezza organizzativa, in quanto vi può essere un gradiente diversificato di attuazione e di attenzione, e casi ove questi vadano implementati.
Per il rappresentante della CULMV la sinergia ha funzionato; chiede chiarimenti circa le tempistiche di gestione dei casi confermati di contagio; evidenzia inoltre che vi è difformità fra i terminal circa la fornitura delle mascherine ai lavoratori CULMV.
Il presidente riconosce a CULMV un ruolo privilegiato di osservatore, in quanto operante presso tutti i terminal.
Sul tema della fornitura delle mascherine agli operatori CULMV si apre un breve dibattito; si fa riserva di approfondimento.
ASL3 Psal-Porto, sull’intervento precedente di CULMV, riferisce che non bisogna confondere isolamento fiduciario con la quarantena. Alcuni aspetti e tempistiche sono variati con la circolare del 12 Ottobre 2020 del Ministero della Salute (la circolare è stata inviata a cura dell’UTGE in data 14 ottobre ai componenti del comitato igiene e sicurezza e a tutto il comparto industriale e commerciale ndr) spiegando la differenza tra i due aspetti e definendo tempi e modalità di gestione.
OO.SS (P.). chiedono di verificare la possibilità di estendere a tutto l’ambito portuale il ricorso ai tamponi rapidi; AdSP, pur ritenendo virtuosa l’iniziativa intrapresa da alcune imprese, ritiene sia una buona prassi di aziende, sensibilizzabile attraverso il Comitato, non sussistendo tuttavia altri strumenti; chiede ad ASL aggiornamenti su iniziative generali ed efficacia dei tamponi rapidi.
ASL 3 - PSAL Porto informa che il tampone rapido è utile per effettuare uno screening istantaneo e, in sinergia con i medici competenti, può costituire un’ulteriore azione e strumento di diagnosi versatile e con tempo di risposta contenuto, soprattutto per sondare i contatti definiti a basso rischio. In porto i tamponi rapidi sono stati utilizzati per agire sui contatti; in generale, sono attive campagne di tamponi rapidi nella città di Genova, ma al momento le iniziative -positive- in ambito portuale sono individuali.
Il Presidente, in chiusura del primo tema affrontato, quale tema collaterale (di natura di protezione civile), informa che è stata interessata la Prefettura per avere conferma della pre-organizzazione di un sistema di reazione nel caso in cui un numero di casi positivi Covid a bordo nave dovesse essere così elevato da dichiarare la “nave infetta” e la conseguente gestione della situazione. Sul tema chiede il coinvolgimento di Stazione Marittime, presente, che offre piena disponibilità.

° ° ° ° ° °

Per quanto riguarda il secondo argomento da trattare, il presidente introduce, rammentando che, per il marzo 2020, era intendimento dell’ente convocare un incontro del CIS al fine di avere riscontro dalle aziende circa lo stato di adeguamento dei DVR sulla scorta della approvazione delle “linee di indirizzo allerta meteo”. L’insorgere del covid e l’impegno centrale delle aziende su questo, ha travolto questa “agenda”; ritiene che il tempo di relatività tranquillità estiva, unitamente al tempo precedente all’epidemia, possa avere consentito un lavoro significativo.
AdSp (Ventriglia) conferma le attività ispettive recenti svolte in tema “covid/porto”.
Sull’adeguamento dei DVR in conformità delle “linee di indirizzo allerta meteo”, ricorda che, in via generale, da alcuni mesi si è avviata una ricognizione, presso le aziende terminalistiche, al fine di aggiornare la banca dati dei DVR ricevuti; da una speditiva e sommaria verifica, non ha rilevato parti dedicate al tema.
Su questo tema ritiene che dette “linee di indirizzo” costituiscano già una traccia ben definita e specifica, che va quindi solo “individualizzata” in modo calzante in relazione alle singole realtà aziendali.
Viene quindi chiesto a Confindustria lo stato di adeguamento in questione, rammentando, come da odg dell’odierno comitato, anche la necessità di una indicativa verifica di omogeneità, pur nel rispetto dell’autonomia dei responsabili delle singole aziende.
La rappresentanza delle aziende terminalistiche (Pa.) informa che, dopo l’approvazione, ci sono stati alcuni incontri fra aziende e che ce ne sono ulteriori in programma; verrà riferito lo stato dell’arte.
Confindustria (T.) rappresenta che al momento non è in grado di fornire un quadro completo circa l’omogeneità fra i diversi terminal, rappresentando risultargli che le aziende hanno integrato - o stanno integrando- i DVR con quanto necessario per le misure in caso di allerta meteo. Fa riserva di riferire nel prossimo comitato con maggiore specificità.
Il presidente ritiene necessario, anche per quanto esposto dal responsabile degli ispettori sul carattere specifico delle “Linee”, scongiurare disomogeneità eccessive, che potrebbero condurre ad una elusione o ad una parcellizzazione del tema, invece connotato da una situazione ben definita, e da conseguenti misure preventive. Ricordando il notevole ed accurato lavoro svolto, ed il contributo ed impegno degli stessi rappresentanti terminalistici di comitato, ritiene necessario non fermarsi all’ “ultimo miglio”, ovvero fare riemergere le remore che avevano connotato la fase esordiale dell’attività.
Le OO.SS (P.) rammentano il recente incontro svoltosi in Prefettura, nel quale si era convenuto su espresso suggerimento della Prefettura di svolgere all’interno del Comitato la verifica del fatto che le aziende avessero recepito correttamente nel DVR le “linee di indirizzo” in modo da avere un quadro complessivo da riportare alla riunione che la Prefettura si era impegnata di riconvocare. Su questo percorso ritengono che si sia in ritardo. Ricorda, inoltre, alcuni specifici argomenti connessi che devono essere discussi: i) I tempi per le installazione delle centraline meteo in coordinamento con ARPAL; ii) La possibilità per i RLSS di poter accedere all’interno dei terminal anche senza la presenza degli ispettori dell’AdSP durante le allerta meteo o situazioni di emergenza; iii) Costituzione di un coordinamento tra le istituzioni e rafforzamento delle presenza delle istituzioni durante le allerta meteo.
Sulle specifico tema dell’accesso degli RLSS nei terminal le OO.SS (Grasso) fanno presente quanto è stato concordato nel porto di Trieste, che potrebbe essere preso a riferimento anche per Genova e chiedono che l’argomento venga inserito all’ordine del giorno del prossimo CIS.
In merito alle centraline meteo, il presidente aggiorna su contatti della direzione tecnica con ARPAL. Con l’occasione, aggiorna di giornate formative in procinto di essere tenute da ARPAL sul tema dell’allerta meteo, anche questo scaturente dalla riunione prefettizia menzionata dalle OOSS. Il presidente reputa opportuno ripetere ancora la propria tesi sulle richieste in tema: le linee di indirizzo, e le procedure assunte dall’ente, reiteratamente descritte (anche allo stesso Prefetto), costituiscono un NOVUM a livello nazionale: esso non deve diventare “altro”, e deve essere mantenuto, per quanto di igiene e sicurezza del lavoro, in limiti attagliati alla rilevanza della questione; ed è in detti limiti, per contro, che ritiene necessario il completamento del percorso di adeguamento omogeneo dei DVR, su cui insiste.
In ordine all’autonomo accesso degli RLSS, i rappresentanti di Confindustria (T.) e delle aziende terminalistche (Pa., C.) si oppongono a tale ipotesi, ritenendo che il Comitato non sia la sede per discutere di tali questioni che sono già definite nelle norme, riservando eventualmente la discussione presso altre sedi Confindustria/OOSS, anche eventualmente a livello locale.
Viene quindi dibattuto dai soggetti presenti, ancorché non all’ordine del giorno, il ruolo del RLS aziendale e del RLS sito, in particolare in caso di contrasti tra i lavoratori e le aziende; viene, da una parte, descritta la procedura normativa delle segnalazioni dei contrasti, che non individua RLSS come attore autonomo, bensì “graduale”, innestato in una procedura codificata; dall’altra, da parte del rappresentate degli RLSS (M.), la ritenuta discrasia tra procedura normata ed effettività, in cui i contrasti hanno relativa frequenza.
Le OOSS (Grasso) prendono atto che le associazioni datoriali non hanno prodotto quanto richiesto, ovviamente si aspettano che il tutto venga fornito il più presto possibile in maniera congrua alle aspettative per portare a compimento il lavoro svolto dal Comitato. Si ricorda gli impegni presi in Prefettura a riguardo, oltre alla formazione da parte di Arpal e alla installazione delle centraline dedicate. In ordine all’accesso degli RLSS, chiedono sia verbalizzata la richiesta di inserimento ad odg di prossimo comitato.
Il Presidente del CIS ritiene che la ricostruzione normativa del ruolo dei rappresentati dei lavoratori per la sicurezza, e le osservazioni di M., costituiscano due aspetti che devono essere contemperati, su entrambi i fronti: i) la concretezza “di banchina”, che può constatare nelle procedure una qualche inefficacia; ii) la necessità che detti contrasti rimangano incanalati sugli attori previsti, incluso RLSS, senza “derive” di altra natura. Garantisce che la richiesta di inserimento in odg sarà messa a verbale, senza che ciò significhi la sua ricezione, considerato anche l’evidente contrasto tra le componenti di comitato, ritenendo comunque che la questione meriti approfondimento, non ritenendolo tema avulso, se non altro come confronto ed approfondimento, dalle competenze del comitato igiene e sicurezza.

La riunione termina alle 18:30 circa.