Tipologia: Incontro sindacale
Data firma: 14 dicembre 2021
Parti: ADM Ancona e Fp-Cgil, Cisl-Fp, Confsal-Unsa, Uil-Pa, Confintesa, Flp, Usb-Pi, Rsu
Comparti: P.A., ADM, Ancona
Fonte: flpagenziemef.it


Verbale incontro sindacale
Il giorno 14 dicembre 2021, alle ore 14.00, in collegamento telematico si è tenuta la riunione sindacale tra l’Amministrazione e le RSU della DT, sede di Ancona, e le OO.SS. territoriali di Ancona, come da nota di convocazione prot. n. 25466/RU del 02/12/2021.
Sono presenti: per la parte pubblica: il Direttore Territoriale ad interim, ***; il *** dirigente dell’Ufficio Affari Generali, il *** P.O.E.R. Affari Generali- sezione Personale, il *** P.O. dell’Ufficio Affari Generali -sede di Ancona, il *** IDR Sicurezza e Logistica- sede di Bologna, la *** Affari Generali- sezione Personale, in qualità di verbalizzante per la parte sindacale: OO.SS. territoriali Ancona Fp Cgil […], Cisl Fp [...], Confsal Unsa […], Uil Pa […], Confintesa […], Flp […], Usb Pi […], Rsu Direzione Sede Ancona: Rsu […]

Ordine del giorno:
- Accordo sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Il Direttore Territoriale ad interim apre la riunione, svolta secondo le modalità di comunicazione a distanza in ossequio alle disposizioni vigenti in materia di distanziamento sociale dovute all’epidemia da Covid-2019, salutando tutti i presenti e ringraziandoli per la partecipazione.
L’incontro odierno è stato convocato per definire, ai sensi dell’art. 7, comma 6, lett. k) ed o) del CCNL 2016/2018, le misure concernenti la salute e la sicurezza sul lavoro ed i criteri di flessibilità oraria in entrata e in uscita, come richiesto dalle OO.SS. territoriali di Ancona e dalle RSU della sede di Ancona in occasione dell’incontro svoltosi lo scorso 1° dicembre.
Con nota prot. n. 25568/RU del 6 dicembre u.s. l’amministrazione ha formalmente disdettato, ad ogni effetto di legge e contratto, l’Intesa siglata nel mese di giugno 2020, limitatamente alle quote di lavoro agile presso le sedi di questa DT, non condividendo l’idea che, malgrado l’espressa limitazione temporale ivi prevista ed il profondo mutamento della situazione fattuale e regolamentare nel frattempo intervenuto, tale Intesa potesse ritenersi tutt’ora valida ed operante (sempre limitatamente alle suddette percentuali) come ritenuto dalle OO.SS. di Ancona e dalle RSU della sede di Ancona. Negli ultimi mesi sono infatti intervenute importanti novità normative quali il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23/09/2021 e il decreto del Ministero della Pubblica Amministrazione dell’8/10/2021, che hanno segnato il superamento del lavoro agile quale modalità ordinaria di effettuazione della prestazione lavorativa prevedendo per l’effettuazione dello smart working, la sottoscrizione di una previa intesa tra lavoratore e datore di lavoro, e il DL 127/2021 che, a partire dallo scorso 15 ottobre, ha introdotto l’obbligo del green pass per accedere ai luoghi di lavoro.
L’amministrazione ha comunque nel frattempo già inviato alla parte sindacale ed alle RSU una nuova bozza di accordo, allegata alla citata nota del 6 dicembre e, prima ancora, alla convocazione dell’incontro del 29 ottobre 2021, poi rinviato, precisando che la bozza, nelle more della definizione e sottoscrizione del nuovo accordo, definisce anche le misure minime datoriali per assicurare il rientro in sicurezza del personale.
Tanto premesso, il DT apre la discussione con le RSU e le OO.SS. per esaminare la bozza di accordo inviata dall’amministrazione.
La RSU (L*) esprime sorpresa per la richiesta dell’amministrazione ai dipendenti di sottoscrivere un’intesa per poter espletare l’attività lavorativa in modalità agile, quando la precedente riunione del 1° dicembre si era conclusa con l’intenzione di aggiornare qualsivoglia decisione in tale senso al successivo incontro per addivenire ad un nuovo accordo sulla sicurezza. Pertanto rinnova le richieste formulate nel precedente incontro del 1° dicembre e, considerato l’aumento dei contagi e la concreta possibilità che le Marche passino in zona gialla, chiede la tutela della sicurezza e della salute dei colleghi, prevedendo l’esclusione della compresenza nelle stanze e la possibilità di svolgere lo sw nella misura del 50% per chi condivide la stessa stanza; chiede un occhio di riguardo per i pendolari consentendo loro lo sw per almeno otto giorni mensili, la sanificazione auto di servizio, e la sanificazione della sede di lavoro.
Con riguardo alla richiesta di sanificazione dell’auto di servizio si concorda di valutare l’acquisto di un’apparecchiatura di cui dotare l’autovettura che eroghi in autonomia una sostanza disinfettante, sollevando i colleghi dall’onere di provvedere personalmente a fine giornata.
La Uil Pa (S*) ribadisce la proposta formulata durante lo scorso incontro e cioè di chiedere qualche giorno in più di presenza ai colleghi che hanno la stanza singola in modo da consentire di mantenere una percentuale di presenze pari al 45,5%, consentendo l’alternanza degli altri che condividono la stessa stanza ed evitando le compresenze.
La Flp (P*), rispetto al contenuto della bozza di accordo, chiede di aumentare la distanza da uno a due metri in caso di presenza di più persone nello stesso ambiente, evitando comunque la compresenza nella stessa stanza. Ciò è possibile aumentando i giorni di lavoro agile. Ritiene che con qualche accorgimento questa cosa si possa fare visto che la sicurezza deve essere una priorità e che le disposizioni lo consentono. Ribadisce come lo smart working rappresenti una misura di sicurezza.
La Fp Cgil (M*) evidenzia come la sua sigla già lo scorso 6 ottobre avesse sollecitato un incontro per aggiornare le misure sulla sicurezza dei lavoratori all’indomani delle nuove misure adottate dal governo e la pretestuosità degli argomenti addotti dall’amministrazione per non avviare la nuova contrattazione. Osserva come l’amministrazione abbia di fatto imposto le intese individuale per lo sw e rammenta l’attuale vigenza dell’art. 263 del D.L. 34/2020, richiamato peraltro nella stessa bozza dall’amministrazione, che consente l’applicazione di tale modalità con le misure semplificate e perciò senza intesa. Chiede infatti che fine faranno le intese sottoscritte con il personale quando entreranno in vigore le linee guida governative e il nuovo contratto di lavoro. Osserva che nella bozza manca il passaggio relativo ai care giver. Evidenzia che i metri di distanziamento previsti nella bozza devono essere due e non uno. In definitiva chiede se lo sw sia da considerarsi collegato alle misure di sicurezza o meno e ribadisce che le misure di sicurezza devono essere contrattate e non decise unilateralmente dall’amministrazione.
A latere dell’incontro, chiede al DT di adempiere agli impegni presi lo scorso settembre in fase di procedura di raffreddamento in particolare per quanto riguarda l’istituzione delle task force per la Manifattura di Chiaravalle, per l’aeroporto di Falconara e per la sezione Marittima. Chiede come mai le istanze presentate da colleghi dell’Emilia Romagna nell’interpello per Falconara non siano state prese in considerazione e rinnova la richiesta di convocazione di un incontro per la stabilizzazione dei distacchi in essere in considerazione della procedura di mobilità nazionale.
La Confsal-Unsa (L* G*) condivide le premesse della Cgil. Ribadisce che lo sw in questo periodo di incremento dei contagi rappresenta uno strumento utile per tutelare i lavoratori. Evidenzia come nella bozza ciò non sia previsto e chiede di inserire tra il personale da tutelare, oltre ai fragili, anche coloro che hanno malattie che aumentano il rischio di aggravamento in caso di contagio. Chiede che vengano esentati dal lavoro in presenza i genitori con i figli minori di 14 anni in quarantena e/o in DAD. Ribadisce il divieto di compresenza nelle stanze, il rispetto della distanza di almeno due metri e chiede la messa a disposizione da parte dell’amministrazione di tutte le stanze libere. Chiede che tipo di appalto di pulizia abbia la DT e se garantisce l’igienizzazione quotidiana degli spazi. Ribadisce che il lavoro agile deve essere considerato una misura di sicurezza e cita il recente protocollo governativo per il settore privato che prevede passaggi sindacali obbligatori, nel pubblico ancora non previsti solo perché non è stato rinnovato il contratto. Chiede un protocollo di sicurezza che realmente tuteli il lavoratore.
L’Usb (R*) evidenzia come lo stato di emergenza sia stato rinnovato fino al 31 marzo 2022. Fa presente come, poiché i dirigenti non sono presenti sulla sede di Ancona, di fatto i lavoratori abbiano già un rapporto a distanza assimilabile a quello da remoto. Condivide tutte le richieste avanzate dalla RSU, e chiede, se necessario, di utilizzare le stanze vuote.
La Cisl (L*) condivide quanto detto dagli altri delegati. Fa presente che l’amministrazione con la disdetta fatta, ha determinato una vacanza di accordo sulla sicurezza. Fa presente che l’assenza della dirigenza sulla sede di Ancona non consente di esercitare i controlli necessari ad assicurare l’osservanza delle misure sulla sicurezza, ad esempio spesso viene disattesa la regola di indossare la mascherina in compresenza. Evidenzia come il crescere del numero delle persone in presenza aumenti i rischi di circolazione del virus e di contagio. Chiede che vengano utilizzare le stanze vuote e che sia rispettata la programmazione delle presenze. Gli spazi disponibili presso la sede di Ancona sono ridotti e ciò condiziona anche le distanze. Ribadisce che serve immediatamente un accordo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che regoli esattamente tutte le presenze. Le direttive unilaterali imposte al personale disattendono tutte le norme in tema di sicurezza. Fa notare come la stessa LIUA centrale tenga conto delle esigenze della sicurezza. L’accordo di giugno 2020 è stato un accordo sofferto ma valido, si sarebbe potuto mantenerlo modificando solo il passaggio della presenza in servizio, visto che deve superare il 50%. Ritiene che non si possano fare atti unilaterali, né modificare accordi precedenti in fase di trattativa.
Il dirigente dell’Ufficio Affari generali precisa che l’azione amministrativa non può prescindere dal nuovo contesto normativo introdotto dal DPCM del 23 settembre e dal DM dell’8 ottobre, che non considerano più il lavoro agile come misura emergenziale e neanche come modalità ordinaria di prestazione dell’attività lavorativa. L’art. 263 del D.L. 34/2020 non lega lo sw alla sicurezza ma risponde all’esigenza di assicurare il perdurante funzionamento dell’amministrazione. Da giugno 2020 il quadro normativo nel frattempo si è modificato e questo non può essere ignorato. L’intesa individuale si sposa con il superamento dello sw come modalità emergenziale ed è prevista anche dal decreto ministeriale. Fa presente che l’utilizzo delle stanze vuote, che dovrebbero essere due, è una misura attuabile. Evidenzia come negli atti governativi non sia stata prevista alcuna modifica del distanziamento anche alla luce delle evidenze pandemiche, restando quello stabilito nel documento dell’INAIL che prevede appunto almeno un metro, ammettendo, ove possibile, quello di due metri, con riferimento ai casi in cui non sia possibile mantenere le mascherine correttamente indossate. Riferisce che il contratto di pulizia attivato sulla regione Marche prevede l’igienizzazione delle parti comuni e l’amministrazione intende mantenerlo.
Il DT precisa che lo sw di cui si sta discutendo è quello ordinario, ed in questo momento risponde anche all’esigenza di tutela della salute e della sicurezza nella sede di lavoro.
Ritiene che sia accoglibile la richiesta di non compresenza in stanza anche ricorrendo allo sw. La soluzione proposta dalla Uil Pa invece non è accoglibile perché la percentuale di presenza va calcolata sul singolo dipendente e la minore presenza di un dipendente non si può compensare con la maggiore presenza di un altro. La maggiore attività in presenza si può considerare effettuata nell’arco bisettimanale anche con un minuto in più di attività lavorativa ordinaria. La richiesta di distanziamento di due metri si può ritenere accoglibile ove dovesse capitare di condividere anche per poco la stessa stanza. A suo avviso i dipendenti titolari di incarico di responsabilità possono occupare una stanza singola. Ritiene che si possa impiegare a tal fine anche la stanza del DT, magari ricavandone due.
Con riguardo ai pendolari esprime perplessità sulla possibilità di concedere otto giorni di sw al mese solo per questa motivazione posto che non è detto che il pendolare faccia uso di mezzi pubblici potendo benissimo utilizzare il proprio mezzo per recarsi al lavoro. Per l’auto di servizio ritiene che si possa ricorrere all’uso di un igienizzante.
La Uil Pa (S*) evidenzia come la stessa LIUA centrale consenta di elevare il numero delle giornate in sw per esigenze di sicurezza. Propone che siano le RSU a proporre la distribuzione del personale negli spazi a disposizione ed esprime soddisfazione per l’accoglimento, da parte dell’amministrazione, del 90% delle richieste delle RSU.
La Cgil (M*) esprime disaccordo con la ricostruzione normativa del lavoro agile effettuata dall’amministrazione e ritiene che nel contesto attuale non possa essere ammessa l’intesa individuale. Si riserva di condividere la proposta delle RSU, sempre che venga eliminata la parte relativa alla necessità di stipulare l’accordo individuale.
La Confsal Unsa (L* G*) ribadisce che l’intesa individuale di cui parla il decreto Brunetta è cosa ben diversa da quella proposta dall’amministrazione in quanto intanto ammette la rotazione del personale in presenza, ove richiesto dalle misure di carattere sanitario, e poi prescrive l’adozione da parte dell’amministrazione di tutta una serie di misure che qui mancano, come la fornitura di dotazioni informatiche, di un cellulare di servizio, della rete wifi, etc....Con riguardo alla proposta dell’amministrazione, rileva come l’unica richiesta accolta sia quella di fruire di sw alternando 3 giorni e 2 giorni nell’arco di due settimane per evitare la compresenza nella stessa stanza. Chiede all’amministrazione di rivalutare la richiesta di concedere lo sw ai genitori con figli minori di 14 anni in quarantena e/o in DAD in quanto anche la norma che consente il congedo covid in questi casi sta per cessare la sua efficacia.
Il DT propone, per i genitori che lo richiedano per i figli, di far fruire, in deroga al prospetto mensile di programmazione del lavoro agile, continuativamente un ammontare di giorni di lavoro agile fino a concorrenza di quelli accordati su base mensile, senza aumentare il totale delle giornate concesse.
La Flp (P*) non condivide la ricostruzione normativa sullo sw illustrata dal dott. P. [ADM], ma poiché l’amministrazione si è resa disponibile ad accogliere le richieste della RSU e della Flp, si rende disponibile a sottoscrivere l’accordo. Osserva che il congedo covid per i genitori di figli minori di 14 anni verrà certamente prorogato a seguito della proroga dello stato di emergenza. Infatti l’art. 9 del D.L. 146/2021, che lo prevede, è vigente fino al 31/12/2021 e resta legato alla vigenza dello stato di emergenza.
La Cisl Fp (L*) si rende disponibile a sottoscrivere l’accordo se verrà modificato nella direzione proposta dalle RSU. Ritiene che chi non aderisce allo sw debba essere collocato in una stanza singola così come gli incaricati di PO o IDR. Invece chi condivide la stessa stanza potrà fare sw 3 giorni +2 nell’arco di due settimane, assicurando la prevalenza dell’attività in presenza effettuando anche solo qualche minuto in più di presenza. Chiede che nell’accordo vengano inseriti, come possibili esonerati dal lavoro in presenza, anche i conviventi dei soggetti fragili. Ritiene che consentire lo sw a coloro che hanno figli in quarantena risponda anche ad esigenze di sicurezza della sede e va a tutela degli altri lavoratori. Comunque ritiene che anche una certa flessibilità nel calcolo della percentuale di presenza del singolo dipendente per evitare le compresenze possa consentire il rispetto delle norme e delle percentuali di presenza complessive.
IL DT si riserva di inviare quanto prima una nuova bozza di accordo aggiornata ed integrata con quanto definito in questo tavolo.
L’incontro si conclude alle ore 16.10.
Letto, approvato e sottoscritto.

Accordo sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
Tenuto conto delle disposizioni normative vigenti e delle indicazioni e delle proposte formulate dalle OO.SS. presenti e delle RSU della sede di Ancona, si conviene quanto segue:
Al fine di evitare possibili assembramenti in entrata ed uscita o per favorire fasce orarie meno frequentate per i pendolari, è consentita una flessibilità in ingresso e in uscita che può prevedere l’entrata dalle ore 7,00 fino dalle ore 11:00 ed il conseguente prolungamento nel corso della giornata fino al termine dell’orario di lavoro con flessibilità in uscita fino alle ore 18:30, fermo restando l’orario di servizio ore 8-18,00.
La compresenza nelle stanze condivise è di norma evitata, salvo eventuali esigenze di servizio, attraverso un ponderato ricorso all’istituto del lavoro agile, secondo le intese sottoscritte con gli interessati e un calendario settimanale o bisettimanale stabilito in accordo con il personale interessato e con cadenza ciclica, che preveda una equilibrata alternanza della presenza nelle stanze che ordinariamente ospitano più di un lavoratore e che hanno ridotti spazi a disposizione.
La Direzione dispone la riallocazione delle postazioni qualora necessaria per favorire una equilibrata presenza in servizio, anche tenuto conto dei dipendenti che non intendano aderire al lavoro agile e dei dipendenti che, per ruolo di responsabilità, assicurano una prevalente presenza in sede. All’uopo, mette a disposizione la stanza del dirigente.
Ferma l’intesa, al fine di ridurre la presenza negli spazi comuni, è ordinariamente prevista la possibilità per tutti i lavoratori di eseguire la prestazione lavorativa in modalità agile per almeno un giorno a settimana.
Si valuteranno caso per caso esigenze di lavoro agile legate a situazioni di rischio, di cui si propongono alcuni esempi che non si devono ritenere esaustivi:
- genitori di figli minori in stato di malattia o in DAD;
- dipendenti che sono stati in contatto con casi di positività accertata all’interno della struttura per il tempo necessario alla verifica dell’eventuale positività al Covid-19
Tali misure saranno di volta in volta adeguate al maggior rischio derivante dalla situazione pandemica locale.
La Direzione interregionale per l’Emilia Romagna e le Marche si impegna ad assicurare adeguati livelli di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro e delle modalità lavorative attraverso le seguenti misure, anche organizzative, di prevenzione e protezione:
1. È vietato l’accesso presso le sedi della DT VI ai dipendenti che, non rientranti nel novero delle persone esentate dalla campagna vaccinale, risulteranno privi di certificato verde COVID -19 (green pass) in corso di validità o che si rifiuteranno di esibire il predetto certificato.
2. È vietato l’ingresso e la permanenza nei locali comuni o condivisi delle sedi della DT VI senza l’utilizzo di mascherina correttamente indossata;
3. Tutto il personale, informato e sensibilizzato dal datore di lavoro, sentiti gli organi competenti (Medico Competente, RSPP, RLS), sulle disposizioni delle Autorità, è tenuto ad adottare ogni precauzione volta a evitare il contagio, con particolare riferimento al mantenimento della distanza minima di sicurezza raccomandata (almeno un metro), all’uso delle mascherine, nonché alla frequente pulizia delle mani ed a limitare il più possibile le occasioni di contatto con gli altri colleghi.
4. All’ingresso della sede di lavoro è collocato un rilevatore della temperatura corporea che ciascun dipendente è tenuto ad utilizzare per la misurazione della temperatura, con divieto di permanere presso la sede di servizio in caso di febbre superiore a 37,5°.
5. È fatto divieto al personale di recarsi in Ufficio, in caso di presenza di sintomi influenzali, tosse e febbre superiore a 37,5°, con obbligo di rimanere presso il proprio domicilio contattando il medico curante.
6. Il personale è tenuto ad informare tempestivamente e responsabilmente il datore di lavoro della presenza di qualsiasi sintomo influenzale durante l’espletamento della prestazione lavorativa, avendo cura di rimanere ad adeguata distanza dalle persone presenti in sede di servizio e resterà in stanza in attesa di interventi ASUR con attivazione delle procedure previste nei protocolli di gestione e contenimento di COVID -19 dell’Agenzia delle Dogane e dei monopoli diramate con nota prot. n. 113831 del 14/04/2020.
7. Nel caso di presenza di un lavoratore all’interno dei locali o di eventuale utente che ha avuto recente accesso all’ufficio che risulti positivo al COVID-19, si procede alla pulizia e sanificazione degli ambienti secondo le disposizioni della circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute nonché alla loro ventilazione.
8. Tutto il personale, su base volontaria, sarà sottoposto periodicamente a test sierologici e tamponi rapidi forniti dall’Agenzia ed effettuati dai medici competenti negli spazi individuati presso ogni sede territoriale e verrà assicurato l’eventuale seguito di accertamenti d’intesa col Servizio sanitario nazionale.
9. Nei locali della sede di lavoro sono altresì assicurate le seguenti condizioni di sicurezza:
- All’ingresso della sede e in tutti gli spazi comuni sono collocati dispenser di gel disinfettante per mani.
- Areazione e pulizia giornaliera. Per la igienizzazione di tutti i punti di contatto (maniglie, scrivanie, tastiera e mouse, ecc.) provvederà giornalmente la ditta incaricata. Verranno comunque messi a disposizione dei dipendenti da parte dell’amministrazione in tutte le stanze e nei locali comuni i liquidi spray disinfettanti e altro materiale idoneo da passare sui punti di contatto. Considerata l’eterogeneità degli impianti di riscaldamento e raffrescamento dislocati presso le sedi della DT, verrà assicurata la manutenzione periodica e la pulizia degli impianti di raffrescamento e riscaldamento secondo le indicazioni degli organismi competenti anche tenuto conto delle singole specificità territoriali, assicurando l’esclusione della funzione del ricircolo.
- Viene garantito il distanziamento di almeno un metro tra i dipendenti, che assicureranno una sistematica areazione dell’ambiente a loro disposizione, riducendo il più possibile le occasioni di contatto con gli altri colleghi.
- I punti di ristoro saranno accessibili disponendo un utilizzo a rotazione e l’adeguata areazione dei locali, nel rispetto delle misure di distanziamento ed avendo avuto cura di disinfettarsi le mani.
- Restano limitati al minimo indispensabile gli spostamenti all’interno della sede che potranno avvenire solo indossando le mascherine.
- In caso di accesso da parte di soggetti terzi (corrieri, addetti alla manutenzione, etc...), previa verifica del possesso della certificazione verde (green pass) COVID-19 in corso di validità, saranno adottate misure che privilegino forme di contatto mediato con rilascio e riconsegna plichi in area definita, ovvero con accesso contingentato e tale da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di distanza tra le persone contemporaneamente presenti presso il front office. In ogni caso dovrà essere utilizzata la mascherina a protezione delle vie aeree.
10. Misure per l’attività di verifica esterna:
- Durante gli accessi presso gli uffici/ attività di p.g., i dipendenti sono tenuti ad utilizzare i dispositivi di protezione individuale prescritti nonché a rispettare gli ulteriori protocolli di sicurezza anti-contagio eventualmente attuati dall’azienda per la gestione dell’emergenza sanitaria, in applicazione delle disposizioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro di cui al D.lgs. 81/2008.
- Le aziende verificate saranno rese edotte degli obblighi suddetti con apposite comunicazioni, che si aggiungono a quanto già indicato di norma negli incarichi di servizio per i casi ordinari.
- I dipendenti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in attività esterna alla sede di lavoro dovranno essere richiamati all’obbligo di utilizzo degli strumenti di protezione individuale previsti dalle norme e dai documenti di valutazione dei rischi.
- In ogni caso, saranno forniti ai funzionari verificatori i presidi individuali di base per garantire la sicurezza della loro attività fermo restando gli obblighi di cui al D.Lgs 81/2008 in capo alle ditte verificate datori di lavoro ospitanti per DPI aggiuntivi a causa di condizioni ambientali non ordinarie.
- Con riferimento alle modalità di spostamento per raggiungere il luogo dove deve essere effettuata la verifica, si applicano le disposizioni eccezionali impartire con LIUA/DIR prot. n. 93091/RU del 29/03/2021 e Determinazione Direttoriale/Dir PO prot. 88818/RU del 24/04/2021 per il periodo emergenziale, pubblicate sul sito intranet dell’Agenzia. L’utilizzo dell’auto di servizio potrà avvenire nel rispetto delle misure di sicurezza vigenti, con uso di mascherine chirurgiche e previa adozione delle misure di pulizia igienizzazione e disinfezione a cura dell’amministrazione. In particolare, verranno messi a disposizione da parte dell’amministrazione i liquidi spray disinfettanti o altro materiale idoneo ad igienizzare i punti di contatto (volante, maniglie, leva del cambio, leve e pulsanti dei comandi, ecc.).