Tipologia: Protocollo d'intesa interconfederale
Data firma: 7 luglio 2022
Parti: Confederazione Imprese Italia e Clas
Fonte: cnel.it


Protocollo d'intesa interconfederale "Industria 4.0, politiche del lavoro, contrattazione collettiva, welfare aziendale, formazione, sicurezza sul lavoro, tutela di lavoratori e imprese"

Tra Confederazione Imprese Italia con sede in Roma Via Domenico Parasacchi 200, […], Confederazione Sindacato Clas con sede legale in Via Pier Luigi Nervi 210 in Latina, […]

Premesso che
In questa fase storica attuale, legata ancora alla crisi pandemica e alla guerra in Ucraina, stiamo assistendo a grandi trasformazioni del mercato del lavoro che determinano un numero crescente di cambiamenti a vari livelli gestionali, organizzativi e produttivi tra "Scienza, Tecnologia e Lavoro".
L'intesa tra le parti firmatarie è quella di promuovere linee programmatiche sul tema della trasformazione del lavoro rispetto ad una sempre più diffusa automazione e digitalizzazione della società, partendo da quattro direttrici principali:
• lavoro e società;
• organizzazione del lavoro e della produzione;
• lavoro dignitoso per tutti;
• governance del lavoro.
L'azione si sviluppa in coerenza con il Piano Nazionale Industria 4.0, messo in campo dal Governo Centrale, sulla base dei principi fissati dalle direttive della Commissione Europea.
Ciò che si intende tracciare è un quadro del lavoro che cambia, con una particolare attenzione all'impatto che le trasformazioni tecnologiche stanno avendo e potranno avere sul lavoro, al contempo, garantire la sostenibilità sociale di forti trasformazioni, in un contesto internazionale politico e sociale in profondo mutamento, ponendo in essere una progettualità di interventi e attività capaci di portare avanti quelle azioni necessarie a governare e a rispondere sin da subito alle esigenze dei cambiamenti in atto, per aiutare a crescere il sistema imprenditoriale italiano e migliorare le condizioni lavorative, economiche, sociali e culturali dei lavoratori.
Tutto ciò premesso
Le parti intendono disciplinare la relazione tra cambiamento tecnologico e lavoro agile sintetizzando alcuni punti quali:
• la quantità e la qualità dell'occupazione;
• tipologie di lavoro e sulla vita sociale dei lavoratori;
• le competenze e la formazione;
• cambiamenti qualitativi e quantitativi nelle prestazioni lavorative;
• le relazioni industriali e la regolamentazione;
• le politiche industriali;
• la nuova organizzazione del lavoro e del welfare aziendale.
Un'azione volta ad accrescere in tutto il Paese la forza produttiva ed occupazionale, e conseguentemente, migliorarne le condizioni sociali. Per governare questi cambiamenti è necessario colmare la differenza di velocità che oggi c'è tra le repentine trasformazioni portate dall'innovazione tecnologica e le azioni del policy maker in materia di lavoro, formazione, sicurezza e welfare.
Nel futuro infatti il tema della protezione sarà sempre più connesso con il tema dell'inclusione. Ciò che rende tutto più complesso è che ci troviamo in una fase in cui possiamo dire che il passato non è passato ma il futuro è già arrivato.
Nel mondo del lavoro convivono infatti vecchi e nuovi mestieri, ai quali sarà necessario prestare la stessa attenzione per garantire a tutti migliori condizioni di lavoro ed opportunità da portare avanti anche in Europa, al fine di adottare soluzioni uniformi ed evitare di alimentare situazioni di dumping sociale.
Questo nuovo modo di realizzare e commercializzare beni e servizi rappresenta un nuovo paradigma produttivo che porta con sé cambiamenti importanti sul lavoro e sulla vita sociale dei lavoratori. Cambia il concetto di "luogo di lavoro" (un tempo monolitico) che diventa oggi ubiquitario ("a portata di smartphone") e potenzialmente pervasivo (da cui il tema del "diritto alla disconnessione").
In questo percorso si riconoscono innovazioni e strappi fisiologici, e non mancano abusi e tentativi di "torsione" di alcune pratiche a scapito delle condizioni di lavoro. L'innovazione tecnologica, quindi, determina evoluzioni significative sulla qualità e sulla quantità di lavoro, sul concetto di ore lavorate, sull'approccio alla partecipazione e al luogo fisico di lavoro e di conseguenza sull'interezza della vita sociale delle persone.
Un elemento di novità profondo riguarda l'abbattimento delle barriere. Il perimetro dei processi produttivi tenderà ad allargarsi rendendo sempre più rarefatta la distinzione tra impresa madre e fornitori, tra manifattura e servizi ancillari, tra espletamento di operazioni codificate e programmate nel tempo e fornitura di servizi spot e on-demand, tra mansioni svolte da lavoratori contrattualizzati e riconoscibili entro uno specifico contesto produttivo e self-contractors che si relazionano con
molteplici organizzazioni contemporaneamente. Si tratta, cioè, di una espansione senza precedenti del concetto di flessibilità, che trasformerà le condizioni di lavoro, la vita economica e sociale.
Una delle sfide sarà creare una giusta rete di protezione sociale per lavoratori e aziende, in grado di assicurare a tutti un forte sistema di welfare fatto di politiche attive e passive, e di continuità previdenziale.
L'evoluzione dei processi produttivi e le nuove dinamiche di organizzazione del lavoro richiedono un ruolo più attivo dei lavoratori, un apporto qualificato in termini di creatività, competenza e responsabilità. Emerge, insomma, l'esigenza di una disponibilità dei lavoratori al coinvolgimento nel processo produttivo, ad una maggiore partecipazione alla vita dell'impresa. Un elemento cui va dato forte impulso a partire dalle realtà imprenditoriali che hanno già realizzato esperienze di questo tipo, dall'impresa cooperativa alle altre tipologie aziendali che, come è avvenuto in altri paesi, si trovano ad affrontare questa esigenza.
Industria 4.0 inciderà significativamente su tutti i comparti produttivi, industriali, commerciali e dei servizi in genere. L'innovazione dei processi produttivi porta con sé anche nuovi rischi nell'attività lavorativa, quindi, è necessario adeguare forme che disciplinino il concetto di sicurezza sul lavoro.
Occorre, pertanto, regolamentare con attenzione questo specifico ambito, accompagnandone l'evoluzione con un'azione legislativa in grado di garantire la sicurezza dei lavoratori, con specifico riferimento del lavoro agile. L'intento è quello di promuovere un nuovo approccio al lavoro in cui saranno sempre più importanti, oltre all'attuazione di politiche attive che migliorino e accrescano costantemente le competenze delle persone, gli interventi sul sociale finalizzati in particolare ad accrescere la qualità della vita personale e della quantità del tempo che le persone passano al lavoro in ambienti e contesti differenti.
Pertanto le parti convengono nel definire una cornice regolamentare che prevenga le distorsioni e raccolga le opportunità di cambiamento, come fatto già con il "Jobs Act", con un insieme di norme a sostegno e a tutela dei lavoratori che effettuato in remoto il " lavoro agile", con nuove regole per le modalità non tradizionali di esecuzione della prestazione lavorativa, Telelavoro e Smart Working.
Strategico deve essere il ruolo della contrattazione, a tutti i livelli, intesa come cerniera in grado di congiungere in modo sempre più evoluto i bisogni e le aspettative dei lavoratori con le nuove esigenze produttive. Ma la contrattazione dovrà essere anche lo strumento con cui accrescere e misurare la produttività e offrire, nel contempo, ai lavoratori e alle imprese risposte efficaci anche in termini di welfare, necessario, per competere in un mercato sempre più digitale e globalizzato.

Letto, confermato e sottoscritto.
Roma, 7 luglio 2022