Tipologia: CCNL
Data firma: 27 gennaio 1998
Validità: 01.01.1997 - 31.12.2000
Parti: Federazione nazionale della moda - Confartigianato, Ctna Aip/Confartigianato, Federmoda-Antabb/Cna, Associazione Nazionale Artigiani e Piccole Imprese del tessile abbigliamento/Cna, Anpec/Cna, Associazione Nazionale Artigiani e Piccole Imprese del settore Pelle-Cuoio-Calzature, Associazione Sarti/Cna, Associazione Nazionale Artigiani e Piccole Imprese della Sartoria, Aspel/Cna, Associazione Nazionale Artigiani e Piccole Imprese del settore Pellicceria, Casa, Claai e Filta-Cisl, Filtea-Cgil, Uilta-Uil
Settori: Tessili, Lavorazioni varie (TAC), Artigianato
Fonte: CNEL

Sommario:

 

Parte Generale
Titolo I - Clausole riguardanti il contratto collettivo

Art. 1 - Contratto.
Art. 2 - Categorie soggette ad efficacia del contratto.
Art. 3 - Inscindibilità disposizioni del contratto. Trattamento di miglior favore.
Art. 4 - Reclami e controversie.
Art. 5 - Esclusività di stampa.
Art. 6 - Decorrenza e durata.
Art. 6 bis - Clausole di salvaguardia.
Titolo II - Relazioni sindacali
Premessa
Art. 7 - Osservatori.
Art. 8 - Azioni di concentrazione sulle politiche di settore.
• Protocollo d'intesa 6 maggio 1986
• Documento congiunto delle associazioni artigiane e delle organizzazioni sindacali dei lavoratori del settore tessile-abbigliamento-calzaturiero per il ministero del lavoro
Art. 9 - Lavoro esterno.
Art. 10 - Lavoro a domicilio.
Art. 11 - Sistema contrattuale.
• Livello nazionale di categoria

• Livello decentrato di categoria
• Procedure e tempi di svolgimento dei negoziati
o Livello nazionale di categoria
o Indennità di vacanza contrattuale (IVC)
o Livello decentrato di categoria
o Livello regionale di trattativa
o Fondi di categoria
Titolo III- Istituti di carattere sindacale
Art. 12 - Accordo interconfederale.
• Relazioni sindacali
Art. 13 - Distribuzione del contratto.
Art. 14 - Assemblea.
Art. 15 - Permessi retribuiti per cariche sindacali.
Art. 16 - Delega sindacale.
Titolo IV - Svolgimento del rapporto di lavoro
Art. 17 - Assunzione.
Art. 18 - Contratto a termine.
Art. 19 - Periodo di prova.
Art. 20 - Definizione ed elementi della retribuzione.
Art. 21 - Corresponsione della retribuzione.
Art. 22 - Determinazione della retribuzione oraria.
Art. 23 - Orario di lavoro.
Art. 24 - Flessibilità dell'orario di lavoro.
Art. 24 bis - Gestione dei regimi d'orario.
Art. 25 - Lavoro straordinario.
Art. 25 bis - Banca ore individuali.
Art. 26 - Lavoro notturno, domenicale e festivo.
Art. 27 - Lavoro a squadre.
Art. 28 - Lavoro a tempo parziale.
Art. 29 - Riposo settimanale, festività, riposi compensativi e riposi retribuiti.
Art. 30 - Permessi.
Art. 31 - Ferie.
Art. 32 - Aspettativa.
Art. 33 - Congedo matrimoniale.
Art. 34 - Maternità.
Art. 35 - Servizio militare.
Art. 36 - Trasferte.
Art. 37 - Mezzi di trasporto per servizio.
Art. 38 - Cessione, trasformazione, trapasso d'impresa.
Art. 39 - Indennità in caso di morte.
Art. 40 - Disciplina del lavoro.
Art. 41 - Trattenute per il risarcimento.
Art. 42 - Provvedimenti disciplinari.
• Rimprovero, multa, sospensione
• Licenziamento
Art. 43 - Preavviso di licenziamento o dimissioni.
Art. 44 - Tutela dei licenziamenti individuali.
Art. 45 - Aumenti periodici d'anzianità.

 

Art. 46 - Conservazione del posto di lavoro in caso di malattia e infortunio.
Art. 47 - Inquadramento unico.
Art. 48 - Commissione paritetica per l'inquadramento.
Art. 49 - Pluralità e mutamento di mansioni.
Art. 50 - Passaggio di qualifica.
Art. 51 - Ambiente di lavoro.
Art. 52 - Diritto allo studio.
Art. 53 - Lavoratori studenti.
Art. 54 -Assunzioni di apprendisti in possesso di titoli di studio post-obbligo o di attestato di qualifica professionale.
Art. 55 - Apprendistato.
• Formazione professionale
• Regolamento (apprendistato)
• Progressione della retribuzione
• Progressione della retribuzione per apprendisti in possesso di titolo di studio post-obbligo (durata dell'apprendistato ridotta di mesi 6)
• Progressione della retribuzione per apprendisti in possesso di attestato di qualifica professionale (durata dell'apprendistato ridotta di mesi 3)
• Dichiarazione delle parti.
• Apprendistato "ultraventiquattrenne"
Titolo V - Parte Operai

Art. 56 - Sospensione e riduzione del lavoro.
Art. 57 - Gratifica natalizia.
Art. 58 - Trattamento di fine rapporto (TFR).
Art. 59 - Trattamento economico per malattia infortunio non sul lavoro.
Art. 60 - Malattia professionale e infortunio sul lavoro.
Art. 61 - Festività - Trattamento economico.
Art. 62 - Regolamento del lavoro a domicilio.
1) Definizione del lavoro a domicilio

2) Non ammissibilità del ricorso al lavoro a domicilio
3) Libretto personale di controllo
4) Responsabilità del lavoratore a domicilio
5) Retribuzione
6) Maggiorazione della retribuzione
Titolo VI - Parte Quadri - Impiegati - Intermedi

Art. 63 - Trattamento in caso di temporanea sospensione dal lavoro o riduzione dell'orario di lavoro.
Art. 64 - Indennità per maneggio denaro - Cauzione.
Art. 65 - Trattamento economico per le festività.
Art. 66 - Tredicesima mensilità.
Art. 67 - Trattamento di fine rapporto (TFR).
Art. 68 - Trattamento economico per malattia e infortunio.
Art. 69 - Normativa Quadri.
Parte retributiva (tabelle)
Incrementi retributivi
• Nuovi minimi retributivi e relative decorrenze
• Tabella "A"
• Tabella "B"
• Tabella "C"
• Una tantum
Previdenza complementare
Quote di servizio contrattuale
Protocollo sulle modalità d'effettuazione della ritenuta della quota di partecipazione alle spese per il rinnovo contrattuale
Allegati
Allegato 1 - Disciplina del trattamento di fine rapporto (legge 29.5.82 n. 297).
Allegato 2 - Accordo interconfederale 21.12.83.
Allegato 3 - Accordo interconfederale-intercategoriale 3 agosto - 3 dicembre 1992.
Allegato 4 - Legge 11.5.90 n. 108 art. 7 legge 20.5.70 n. 300.
Allegato 5 - Accordo interconfederale 4.5.95 - Contratti di formazione lavoro.
Allegato 6 - Accordo interconfederale 3.9.96 - Accordo applicativo del D.lgs. n. 626/94.
Allegato 7 - Normativa contrattuale sull'apprendistato del CCNL TAC del 7.5.93.
Allegato 8 - Verbale d'accordo 7.5.96 riguardante il settore della pellicceria.
Allegato 9 - Art. 16, legge n. 196/97.
Allegato 10 - Accordo interconfederale sull'apprendistato del 28.9.98.
Allegato 11 - DD 30.9.98 n. 374 - Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale.
Allegato 12 - DD 29.10.98 n. 418 - Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale.
Allegato 13 - Artifond - Fondo pensione complementare intercategoriale nazionale per i lavoratori dipendenti del settore artigiano.


Contratto collettivo nazionale di lavoro per i lavoratori dipendenti delle imprese artigiane dei settori tessile - abbigliamento - calzaturiero stipulato in Roma il 27 gennaio 1998

Tra Federazione nazionale della moda - Confartigianato […], Associazione Italiana Pellicceria - Ctna Aip/Confartigianato […] assistiti dalla Confartigianato (Confederazione Generale Italiana Artigianato) […], Federmoda-Antabb/Cna, Associazione Nazionale Artigiani e Piccole Imprese del tessile abbigliamento/Cna […], Anpec/Cna, Associazione Nazionale Artigiani e Piccole Imprese del settore Pelle-Cuoio-Calzature […], Associazione Sarti/Cna, Associazione Nazionale Artigiani e Piccole Imprese della Sartoria […], Aspel/Cna, Associazione Nazionale Artigiani e Piccole Imprese del settore Pellicceria […] assistiti da Cna […], Casa (Confederazione Autonoma Sindacati Artigiani) […] con l'intervento della Federazione nazionale Abbigliamento […], Confederazione delle Libere Associazioni Artigiane Italiane (Claai) […] e Federazione Italiana dei Lavoratori Tessili e dell'Abbigliamento (Filta) […] con l'assistenza della Confederazione Italiana Sindacato Lavoratori (Cisl), Federazione Italiana Lavoratori Tessili Abbigliamento (Filtea) […] con l'assistenza della Confederazione Generale Italiana del Lavoro (Cgil), Unione Italiana Lavoratori Tessili e Abbigliamento (Uilta) […] con l'assistenza dell'Unione Italiana del Lavoro (Uil).

Parte Generale
Titolo I - Clausole riguardanti il contratto collettivo
Art. 2 - Categorie soggette ad efficacia del contratto.

Il presente contratto si applica ai lavoratori dipendenti delle imprese artigiane del settore Tessile-Abbigliamento-Calzaturiero compresi i seguenti comparti:
- tutto il tessile tradizionale (es.: lana. cotone, seta, tinto-stamperie, tessili vari ecc.);
- alta moda;
- lavorazione o confezione su taglia d'indumenti di qualsiasi tipo ivi compresa la corsetteria, confezione biancheria da cucina tavola e letto;
- lavorazione e confezione di calzature o pantofole di qualsiasi tipo;
- lavorazione o confezione di ombrelli e ombrelloni;
- lavorazione o confezione di pellicceria;
- lavorazione di oggetti in pelle, cuoio e surrogati di qualsiasi tipo;
- bottoni;
- lavorazione e confezione di guanti;
- lavorazione o confezione a mano e/o su misura d'indumenti e generi d'abbigliamento (compresa la pellicceria su misura), del tessile, del calzaturiero, del pellettiero, ecc.;
- modisterie;
- riparazioni calzature, oggetti in pelle e/o cuoio;
- ricamo;
- rammendo;
- merletti;
- bomboniere in tessuto;
- borse con lavorazione all'uncinetto;
- retine per capelli;
- fiori artificiali;
- lavorazione e confezione arredi sacri;
- scialli in genere, ventagli;
- modelli in carta;
- oggetti di cucito in genere;
- studi di disegni tessili, lucidi, messa in carta, battitura e lettura di disegni jacquard.
Le parti si danno atto che fra le imprese dei comparti sopraindicati sono già comprese quelle che operano in subfornitura.
Per imprese artigiane s'intendono:
Le aziende aventi i requisiti previsti dalla legge 8.8.85 n. 443 e relativo regolamento, nonché dal DPR 8.6.64 n. 537 punti I e II e successive modificazioni relative a mestieri artistici e tradizionali.
In considerazione dell'entrata in vigore della legge n. 443 dell'8.8.85 le parti convengono che per le imprese aventi i requisiti previsti dalla legge suddetta, confermati con il riconoscimento della domanda d'iscrizione all'Albo delle imprese artigiane, ma provenienti da diversa regolamentazione contrattuale, si procederà alla stipula di specifica intesa sulle condizioni contrattuali tra le OO.SS. e le associazioni artigiane a livello regionale.
Dichiarazione a verbale.
Le parti convengono che per quanto concerne il settore dei fiori artificiali, il presente contratto non è applicabile a quelle lavorazioni già regolamentate da altri CCNL artigiani, e che per quanto concerne il settore alta moda, sono fatte salve eventuali contrattazioni a livello provinciale più favorevoli.
Per quanto attiene agli studi di disegni tessili, lucidi, messa in carta, battitura e lettura di disegni jacquard, ai lavoratori verranno mantenute condizioni normative ed economiche di miglior favore già acquisite, derivanti da accordi migliorativi comunque stipulati.
Gli integrativi territoriali: per i settori di cui sopra sono assoggettati alle norme di cui all'art. 8 del presente contratto.

Art. 4 - Reclami e controversie.
Per la composizione dei reclami e delle controversie di carattere individuale, ferma restando la possibilità d'intervento del delegato o, qualora questo non sia previsto, l'accordo diretto tra le parti interessate, in caso di mancato accordo, si ricorrerà, ad incontri a livello territoriale, per dirimere le controversie.
Le controversie collettive per l'interpretazione e l'applicazione del presente contratto saranno deferite all'esame delle organizzazioni nazionali stipulanti per la loro definizione.

Titolo II - Relazioni sindacali
Premessa

Premesso che non sono in alcun modo poste in discussione l'autonomia dell'attività imprenditoriale artigiana e le rispettive e distinte responsabilità di scelta e di decisione degli imprenditori artigiani, delle loro Organizzazioni e del Sindacato, le parti, valutata l'importanza che lo sviluppo dell'imprenditoria artigiana dei settori del Tessile-Abbigliamento- Calzaturiero ha assunto nell'economia generale del settore e del Paese; avuto riguardo altresì all'attuale situazione del comparto, concordano su un sistema di rapporti sindacali che consenta una più approfondita conoscenza delle problematiche che investono l'artigianato, e in particolare il settore in oggetto, finalizzata al raggiungimento di più consistenti ed elevati livelli occupazionali anche attraverso la realizzazione di un progetto di sviluppo e qualificazione dell'artigianato, l'acquisizione di tecnologie più avanzate e il consolidamento delle strutture produttive e della loro autonomia.
Le risultanze del confronto che si realizzerà ai diversi livelli come previsto dai successivi articoli, che si traducano in accordi o intese, fra le parti, saranno proposte alle istituzioni come criteri di base per la concessione di agevolazioni alle imprese.
Dichiarazione delle parti.
Le organizzazioni artigiane e i sindacati dei lavoratori s'impegnano ad attivare le opportune iniziative e a predisporre, anche congiuntamente, progetti che consentano l'accesso ai Fondi europei destinati allo sviluppo delle aree del mezzogiorno e alla ricostruzione delle aree colpite dal recente sisma.

Art. 7 - Osservatori.
Le parti individuano nella costituzione di Osservatori nazionali e regionali di settore uno strumento idoneo al perseguimento delle finalità sopraindicate.
Gli Osservatori possono essere costituiti anche a livello territoriale quando ciò è giustificato da particolari situazioni produttive e occupazionali (aree-sistema) e quando le parti a livello regionale ne ravvedano l'esigenza.
Compiti dell'osservatorio saranno:
[…]
- l'acquisizione d'informazioni sull'andamento del mercato del lavoro, sui flussi occupazionali, apprendistato, CFL, occupazione femminile, lavoro a domicilio; contratti a termine;
- l'attivazione d'iniziative, autonome e congiunte, per ampliare il flusso d'informazioni sopra descritto, nei confronti di enti pubblici, Istituti di ricerca pubblici o privati, ecc.;
[…]
- la valutazione e lo studio di progetti volti a migliorare la qualificazione e la formazione professionale;
- l'esame delle prospettive e dei problemi relativi ai processi d'innovazione tecnologica;
- ambiente.
Le parti s'impegnano in sede nazionale ad approfondire i temi riguardanti l'artigianato tradizionale su misura del settore di cui sopra, in ragione non soltanto dell'importanza economica che questo riveste, ma anche per lo specifico carattere di movimento culturale trainante e incidente sulla peculiare attività produttiva.
La funzione di queste produzioni anche realizzate nelle dimensioni aziendali minime, è tale che abbisogna di una politica globale, ivi compresi alcuni aspetti contrattuali, che colgano gli elementi di peculiarità presenti in tali aziende.

Art. 9 - Lavoro esterno.
Le parti stipulanti riaffermano con forza che il "lavoro" in Italia, comunque esso sia svolto, debba avvenire nel rispetto delle leggi e dei contratti. Nel caso in cui questo non avvenga, le parti esprimono il loro rifiuto verso forme di devianza legislative e/o contrattuali e s'impegnano ad adoperarsi, nell'ambito delle proprie competenze, per il superamento di dette situazioni.
Per esprimere questa volontà e per consentire una più efficace tutela dei lavoratori, sia dipendenti d'imprese, sia artigiani conto terzi del settore tessile-abbigliamento-calzature, le parti concordano quanto segue:
1) Le aziende committenti lavorazioni a terzi, inseriranno nel contratto di commessa apposita clausola richiedente alle imprese esecutrici, operanti nel territorio nazionale, applicazione del presente CCNL e delle leggi sul lavoro.
Le aziende terziste comunicheranno alle aziende committenti il CCNL da loro applicato.
2) Le associazioni artigiane e le OO.SS. territorialmente competenti, costituiranno entro 3 mesi, dalla richiesta di queste ultime, una Commissione paritetica con i seguenti compiti:
a) acquisire gli elementi necessari alla valutazione dei fenomeni;
b) utilizzare tali dati, insieme ad ogni altro diversamente raccolto, per individuare eventuali situazioni di aziende che non diano applicazione al CCNL di loro pertinenza e alle leggi sul lavoro;
c) promuovere nei confronti dei casi di cui al punto precedente le iniziative più opportune al fine di pervenire alla loro regolarizzazione;
d) comprovato il permanere della disapplicazione del CCNL di pertinenza, la Commissione inviterà per un esame della situazione le ditte interessate alla committenza;
e) ove non sia diversamente possibile raggiungere l'obiettivo di far regolarizzare l'eventuale accertata esistenza di lavoro irregolare, la Commissione prenderà in esame la connessione tra le aziende per cui tale problema sussiste;
f) verificare il rispetto della "Clausola sociale" nelle aree di delocalizzazione;
g) verificare il rispetto dei CCNL da parte delle aziende committenti;
h) verificare il rispetto della legge n. 192/98 relativa alla "Disciplina della subfornitura nelle attività produttive" o comunque i casi di subordinazione economica che si dovessero venire a creare nei confronti di aziende c/terzi da parte dei committenti.
3) A livello nazionale le parti effettueranno periodiche valutazioni dei fenomeni e dei risultati raggiunti, studiando gli strumenti più opportuni per il contenimento e il superamento delle situazioni irregolari, coordinando altresì, quando necessario, i lavori delle Commissioni territoriali.
4) La Commissione è vincolata al segreto d'ufficio sui nominativi forniti. In caso di violazione cesseranno per l'associazione territoriale e le aziende gli obblighi derivanti dall'applicazione del presente articolo.
5) Si conviene che le Commissioni istituite a livello territoriale si attivino per favorire l'affermarsi di un ambiente idoneo allo sviluppo delle iniziative e delle realtà imprenditoriali, e l'utilizzazione, più corretta ed efficace possibile, delle azioni di sostegno per lo sviluppo, decise dal Governo, allo scopo di evitare che tali realtà siano poste fuori mercato e per promuovere iniziative finalizzate al miglioramento degli standard produttivi, alla tutela dell'occupazione, dei diritti dei lavoratori e alla positiva evoluzione delle relazioni sociali e industriali nel territorio. In presenza del permanere di situazioni di marcata irregolarità, nonostante l'adozione dei provvedimenti e delle misure di cui ai precedenti commi, le Commissioni potranno infine attivarsi nei confronti degli organismi competenti, per individuare possibili interventi.

Art. 10 - Lavoro a domicilio.
Le parti, nel sottolineare il ruolo propulsivo sociale e occupazionale del sistema d'impresa artigiane del TAC convengono sull'opportunità di favorire ogni forma occupazionale regolare, compreso il lavoro a domicilio. Le parti concordano di dar luogo al necessario sistema di confronti e verifiche per una piena attuazione dei disposti contrattuali in materia. […]
Le associazioni artigiane forniranno i dati in loro possesso, relativi al lavoro a domicilio, alle Commissioni paritetiche, che potranno essere definite a livello provinciale o territoriale dalle parti stipulanti il presente contratto o al sindacato territoriale, specificando nominativi e indirizzi dei lavoratori assunti, articolati per singola azienda.
(Per il regolamento sul lavoro a domicilio vedi art. 62).
In riferimento a quanto sopra resta salvaguardato il vincolo del segreto professionale.

Art. 11 - Sistema contrattuale.
Livello nazionale di categoria

Al livello contrattuale nazionale di categoria spetta il compito di trattare le materie specifiche di settore e definire i contratti collettivi dei diversi settori artigiani.
A questo scopo il livello contrattuale nazionale di categoria tratta per ognuno dei settori artigiani in particolare i seguenti argomenti:
- relazioni sindacali di settore;
- materie da rinviare o rimettere alle strutture regionali di categoria;
- sistema di classificazioni;
- retribuzione;
- durata del lavoro;
- normative sulle condizioni di lavoro;
- azioni positive per le pari opportunità;
- altre materie tipiche dei CCNL;
- costituzione di eventuali Fondi di categoria.
[…]

Livello decentrato di categoria
La titolarità unica contrattuale a livello decentrato di categoria spetta alle organizzazioni regionali di categoria.
Tale livello contrattuale ha il compito di applicare i CCNL alle realtà regionali di settore e di comparto e definire un livello salariale regionale che tenga conto della situazione del sistema artigiano regionale, rilevata attraverso alcuni indicatori convenuti tra le parti.
In presenza di aree caratterizzate da elevata concentrazione d'imprese di settore, su esplicita delega delle strutture regionali, l'esercizio della titolarità contrattuale può essere affidato alle corrispondenti strutture territoriali, ferma restando la validità regionale degli accordi raggiunti.
Ove a livello di territorio emergano particolari problemi di carattere locale non previsti dal contratto regionale integrativo vigente, la relativa trattativa, anche su istanza delle strutture territoriali, sarà assunta dalle strutture regionali o delegata alle strutture territoriali interessate.
Qualora i tempi d'avvio dei CCRIL non siano definiti dai CCNL di riferimento, le parti convengono che le trattative per la realizzazione dei CCRIL siano comunque avviate in ogni Regione entro 2 anni dalla decorrenza dei CCNL.

Titolo III- Istituti di carattere sindacale
Art. 12 - Accordo interconfederale.

Le parti convengono l'integrale recepimento della disciplina contenuta nell'Accordo interconfederale 21.7.88 per gli istituti previsti, anche a modifica e superamento delle precedenti intese, categoriali, che s'intendono da esso sostituite.

Art. 14 - Assemblea.
Vengono riconosciute a titolo di diritto d'assemblea 10 ore annue di permessi retribuiti per ogni lavoratore dipendente da usufruirsi collettivamente.
[…]

Titolo IV - Svolgimento del rapporto di lavoro
Art. 17 - Assunzione.

[…]
Prima dell'assunzione il lavoratore potrà essere sottoposto a visita medica.

Art. 18 - Contratto a termine.
[…]
Onde garantire la maggiore aderenza della disciplina contrattuale del contratto a termine sia alle condizioni locali del mercato del lavoro, sia alle caratteristiche delle attività produttive sul territorio, le parti confermano che la materia del contratto a termine possa essere oggetto di confronto anche a livello regionale di categoria.
[…]
Le parti in sede regionale, o su mandato, a livello territoriale, di norma annualmente, procederanno a verificare l'efficacia, la corretta applicazione della presente normativa e l'evoluzione del fenomeno.
[…]

Art. 23 - Orario di lavoro.
La durata dell'orario contrattuale è di 8 ore giornaliere e di 40 settimanali: questo verrà distribuito normalmente sui primi 5 giorni della settimana fatto salvo quanto previsto dall'art. 24 e i casi di quelle imprese che hanno rapporti diretti con il pubblico o orari regolamentati dagli Enti locali.
[…]
Altre distribuzioni d'orario nell'ambito della settimana o su cicli di più settimane potranno essere concordate a livello regionale, o su delega di quest'ultimo, a livello territoriale tra le parti stipulanti il presente contratto, attraverso la consultazione dei lavoratori interessati nel rispetto delle regole e procedure stabilite dagli accordi interconfederali dell'artigianato.

Art. 24 - Flessibilità dell'orario di lavoro.
Considerate le particolari caratteristiche del settore e anche allo scopo di contenere l'entità dei ricorsi allo straordinario e a sospensioni del lavoro connesso a tale caratteristica, viene introdotto la flessibilità dell'orario contrattuale di lavoro.
Per fare fronte alle variazioni d'intensità dell'attività lavorativa dell'azienda o di parti di essa, l'azienda potrà realizzare diversi regimi d'orario in particolari periodi, con il superamento dell'orario contrattuale sino al limite delle 48 ore settimanali, per un massimo di 96 ore nell'anno.
A fronte del superamento dell'orario contrattuale corrisponderà, di norma entro un periodo di 6 mesi e in periodi di minore intensità produttiva, una pari entità di riposi compensativi.
I lavoratori interessati percepiranno la retribuzione relativa all'orario contrattuale settimanale sia nei periodi di superamento che in quelli di corrispondente riduzione dell'orario contrattuale.
Per le ore prestate oltre l'orario contrattuale verrà corrisposta la maggiorazione del 10% da liquidare nei periodi di superamento dei medesimi.
Modalità applicative, relative alla retribuzione delle ore nel periodo di recupero e all'utilizzo delle riduzioni, saranno definite congiuntamente e per iscritto in tempo utile tra l'azienda e i lavoratori.
L'attuazione della flessibilità è impegnativa per tutti i lavoratori interessati salvo deroghe individuali a fronte di comprovati impedimenti.
La presente normativa esclude prestazioni domenicali.
Le parti convengono che tra le materie oggetto di trattativa a livello regionale, ferme restanti le quantità già definite a livello nazionale, viene prevista la gestione delle modalità applicative dei vari strumenti contrattuali riferiti agli orari di lavoro, fatto salvo quanto stabilito dal presente articolo.

Art. 24 bis - Gestione dei regimi d'orario.
Le parti, a livello regionale o, su esplicito mandato, a livello territoriale possono realizzare accordi di gestione dei regimi d'orario, al fine di consentire la predisposizione di strumenti che permettano di fare fronte a periodi di congiuntura negativa, ovvero a necessità organizzative e/o riorganizzative dell'attività produttiva e del lavoro, offrendo nel contempo la possibilità ai lavoratori delle imprese interessate da tali fenomeni di realizzare una continuità nel mantenimento del rapporto di lavoro e della relativa retribuzione, senza necessariamente fare ricorso alle forme bilaterali di sostegno del reddito e di gestione della crisi, oppure beneficiandone in maniera coordinata con i suddetti strumenti.
Tra questi, le parti individueranno le modalità di costituzione di modelli di "banca-ore" riguardanti tutti i lavoratori dell'impresa coinvolta, cui far affluire le ore corrispondenti alle assenze dal lavoro retribuite, contrattualmente e legislativamente disciplinate.
In tale ambito, le parti definiranno gli istituti le cui quantità orarie, in tutto o in parte, andranno a costituire l'accantonamento nel monte-ore dei singoli lavoratori, nonché le caratteristiche delle casistiche di fruizione dei corrispondenti riposi compensativi, le modalità e i tempi di liquidazione dei residui.
Le parti potranno altresì individuare le diverse combinazioni d'utilizzo della suddetta "banca-ore" con possibili interventi di natura bilaterale a sostegno del reddito dei lavoratori e delle imprese.

Art. 25 - Lavoro straordinario.
È considerato straordinario, ai soli fini contrattuali, il lavoro eseguito contestualmente oltre le 8 giornaliere e le 40 settimanali.
La prestazione di lavoro straordinario verrà concordata tra il datore di lavoro e il lavoratore con un limite massimo individuale di 220 ore annue di cui 1/3 recuperabile tramite riposi compensativi non retribuiti, fruibili in ragione dell'effettuazione di almeno 24 ore di straordinario.
La data di godimento dei riposi compensativi maturati verrà concordata tenendo conto delle necessità tecnico-produttive dell'impresa e delle esigenze del lavoratore.
[…]

Art. 25 bis - Banca ore individuali.
Per adesione volontaria del lavoratore, il recupero delle ore di straordinario svolte, compresa la traduzione in termini di quantità oraria delle maggiorazioni spettanti secondo le modalità di cui al precedente articolo, può avvenire per l'intero ammontare delle ore straordinarie prestate e della suddetta quantificazione oraria della corrispondente maggiorazione, se risultante da atto sottoscritto tra l'impresa e il lavoratore medesimo.
Tale recupero si realizzerà, entro un periodo di 12 mesi dall'inizio dell'accumulo delle ore e della relativa maggiorazione, prioritariamente nei periodi di minore attività produttiva o di caduta ciclica dell'attività stessa. Il lavoratore che accetta questa modalità di recupero delle ore supplementari e straordinarie ha diritto al riconoscimento di un ulteriore quantità di ore permesso retribuito pari al 4% delle ore accumulate come previsto dal comma precedente.
Il suddetto recupero può avvenire anche sulla base delle esigenze del lavoratore interessato, compatibilmente con quelle tecnico-produttive dell'impresa.
Trascorso il periodo dei 12 mesi, al lavoratore verrà liquidato l'importo corrispondente al monte-ore eventualmente non ancora recuperato a quella data: tale importo va calcolato sulla base della paga oraria in atto al momento della liquidazione.
Nella busta paga mensile verranno evidenziate le ore supplementari e straordinarie accumulate.
Le parti a livello regionale attueranno verifiche almeno annuali e potranno definire specifiche modalità attuative e regolamentazioni.

Art. 26 - Lavoro notturno, domenicale e festivo.
[…]
Il lavoratore chiamato a prestare la propria opera in ore notturne, domenicali o festive dovrà essere preavvisato 24 ore prima, salvo casi urgenti ed eccezionali.
S'intendono qui richiamate le disposizioni di legge circa il divieto di adibire a lavoro notturno le donne e i minori.
[…]

Art. 27 - Lavoro a squadre.
È considerato lavoro a squadre quello prestato dai lavoratori che si avvicendano a una stessa macchina o nelle medesime mansioni entro le 24 ore. L'orario ordinario giornaliero del lavoro a squadre è di 8 ore per turno, ivi compreso il riposo, la cui durata è di mezz'ora. La distribuzione dell'orario di lavoro viene stabilita in conformità con le disposizioni di cui all'art. 23 e comunicata ai lavoratori in apposita tabella da affiggere all'entrata dello stabilimento.
In attuazione a quanto disposto dall'art. 23, l'orario ordinario contrattuale sarà ragguagliato a: 40 ore, ivi compresa la mezz'ora giornaliera di riposo.
Nel lavoro a squadre deve essere consentito per ogni turno l'intervallo di mezz'ora di riposo il cui compenso è già compreso nella retribuzione mensile.
Il lavoratore ha diritto di uscire dallo stabilimento durante la mezz'ora di riposo.
Nel caso d'introduzione di un'organizzazione del lavoro, finalizzata al maggiore utilizzo degli impianti, che comporti la distribuzione della prestazione singola su 6 giornate settimanali per lavoratore, l'orario settimanale contrattuale è di 36 ore con la retribuzione di 40 ore.
Per i turni fino a 6 ore non è previsto l'intervallo di riposo. Le eventuali prestazioni che eccedono le ore 7 e 30 minuti giornaliere di lavoro effettivo saranno compensate con la retribuzione di fatto per il tempo eccedente aumentate della maggiorazione di straordinario.
Le modificazioni dei turni devono essere comunicate 24 ore prima mediante avviso collocato in luogo chiaramente visibile salvo i casi di forza maggiore.
Nel caso di modifica de turno assegnato, il lavoratore dovrà comunque fruire - all'atto del passaggio a diverso turno - di un adeguato periodo di riposo.
Il lavoro a squadre verrà effettuato normalmente in 5 giorni, in relazione alle norme di cui all'art. 23.
Per le ore di lavoro a squadre, ivi compresa la mezz'ora di riposo, verrà corrisposta una maggiorazione pari all'1,05% della retribuzione di fatto.
[…]
Per i fanciulli e gli adolescenti la mezz'ora di riposo intermedio di cui al comma 1 del presente articolo è stata determinata attuando la facoltà prevista dalla legge in materia.

Art. 29 - Riposo settimanale, festività, riposi compensativi e riposi retribuiti.
A) Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale che coincide con la domenica. Sono fatte salve le deroghe e le disposizioni di legge.
B) Il lavoratore che nei casi consentiti dalla legge lavori la domenica, godrà oltre che delle percentuali di maggiorazione salariale previste dal presente contratto, anche del prescritto riposo compensativo in altro giorno della settimana da concordare.
[…]

Art. 34 - Maternità.
I casi di gravidanza e puerperio sono disciplinati dalle leggi vigenti sulla tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri.
[…]
Le parti a livello regionale potranno concordare degli interventi volti a migliorare la condizione delle donne e il loro reinserimento nelle aziende successivo all'assenza per maternità.
[…]

Art. 40 - Disciplina del lavoro.
Il lavoratore deve svolgere le mansioni affidategli con la normale diligenza richiesta dalla natura del lavoro nell'interesse dell'azienda e della produzione e deve osservare le disposizioni nell'esecuzione per la disciplina del lavoro stesso. La consumazione dei cibi e bevande nei locali dell'azienda deve essere disciplinata.

Art. 42 - Provvedimenti disciplinari.
Le infrazioni al presente contratto possono essere punite:
a) con il rimprovero verbale;
b) rimprovero scritto;
c) con multa fino a una misura massima di 3 ore di retribuzione;
d) con la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione per un periodo non superiore ai 3 giorni;
e) con il licenziamento senza preavviso ma con il solo TFR.
I provvedimenti disciplinari adottati debbono essere portati a conoscenza degli interessati, per iscritto con la precisa indicazione dell'infrazione commessa.

Rimprovero, multa, sospensione
Il rimprovero e la multa possono essere inflitti al lavoratore:
- che abbandona il proprio posto senza giustificato motivo o senza l'autorizzazione prescritta;
[…]
- che ritardi l'inizio del lavoro o lo sospenda o ne anticipi la cessazione senza autorizzazione o senza giustificato motivo;
- che per disattenzione guasti il macchinario o il materiale di lavorazione, oppure non avverta i superiori diretti di rilevabili eventuali irregolarità nell'andamento del lavoro.
La sospensione può essere inflitta a coloro che risultano essere recidivi in una delle mancanze sopra elencate e l'applicazione delle norme deve essere adeguata alla minore o alla maggiore gravità della mancanza.

Licenziamento
Il licenziamento con immediata cessazione del lavoro e della retribuzione senza preavviso, ma con TFR può essere comminato:
- per litigio con vie di fatto in azienda;
[…]
- per insubordinazione grave del lavoratore verso i superiori;
[…]
- per dolo o colpa grave;
- per danneggiamenti volontari, […], lavorazioni per conto proprio o di terzi con danno all'azienda;
[…]
- recidiva in qualunque delle mancanze contemplate nel paragrafo "Rimprovero, multa e sospensione", di cui al presente articolo, quando siano già stati comminati 2 provvedimenti di sospensione di cui allo stesso paragrafo.
[…]

Art. 48 - Commissione paritetica per l'inquadramento.
Viene costituita una Commissione nazionale paritetica per l'inquadramento.
Alla Commissione sono attribuiti i seguenti compiti:
a) individuare e procedere all'inquadramento di mansioni nuove nonché di quelle che in seguito ad innovazioni tecnologiche, di prodotto o a fronte di nuove organizzazioni del lavoro, abbiano subito trasformazioni tali da far assumere una diversa tipologia;
b) la Commissione si riunirà a richiesta di una delle parti;
c) la Commissione esaminerà le relative esemplificazioni e procederà all'individuazione dei criteri, anche con eventuale ricorso ad elementi di valutazione concordemente ritenuti idonei.
Le conclusioni, cui la Commissione perverrà di comune accordo, saranno sottoposte alle organizzazioni stipulanti, per la ratifica e una volta che saranno state concordemente accolte, saranno recepite dal successivo CCNL.
Inoltre, la Commissione, potrà condurre uno studio analitico e propositivo anche sulle declaratorie e i livelli.
Una volta l'anno la Commissione riferirà in apposite riunioni alle parti stipulanti sui risultati degli studi compiuti ed eventuali proposte. 6 mesi prima della scadenza contrattuale, la Commissione presenterà un rapporto conclusivo.
3 mesi prima della scadenza contrattuale le parti s'incontreranno per una verifica relativa ai risultati della Commissione paritetica per l'inquadramento.

Art. 51 - Ambiente di lavoro.
I lavoratori - tramite le loro rappresentanze sindacali - hanno diritto di controllare l'applicazione delle norme per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e promuovere la ricerca, l'elaborazione e l'attuazione di tutte le misure idonee a tutelare la loro salute e la loro integrità fisica.
Per concordare l'intervento di ricerca a livello territoriale, le parti s'incontreranno a livello provinciale e regionale (detto incontro può avvenire anche nell'ambito degli incontri fissati dall'art. 7 del presente CCNL) di norma una volta l'anno o su richiesta di una delle parti, per l'attuazione degli interventi nell'ambito della operatività della legge n. 833/78 e successive.
Possono essere utilizzate le strutture di Patronato delle organizzazioni contraenti per stipulare convenzioni con la USL e con gli Enti pubblici e Centri di ricerca.
Le organizzazioni contraenti s'impegnano a promuovere tutte le iniziative atte a diffondere una precisa informativa sulle sostanze usate nelle lavorazioni in relazione ai loro effetti sulla salute e sugli ambienti di vita e di lavoro.

Art. 55 - Apprendistato.
La disciplina dell'apprendistato nell'artigianato Tessile - Abbigliamento - Calzature è regolata dalla norma di legge, dal relativo regolamento e dalle disposizioni del presente contratto.
È considerato apprendista il lavoratore in età e ai sensi della legge che venga assunto dall'impresa per conseguire, attraverso un addestramento pratico, la qualifica professionale.
[…]
Gli eventuali periodi d'addestramento effettivamente compiuti presso altre imprese verranno riconosciuti per intero all'apprendista ai fini del concepimento del periodo prescritto, sempreché si riferiscano alla stessa attività di produzione e non siano intercorse, tra l'uno e l'altro periodo, interruzioni superiori ai 18 mesi.
[…]
Per quanto si riferisce all'assunzione, all'orario di lavoro, alle ferie, al divieto di adibire a lavoro straordinario, per gli apprendisti valgono le norme di legge qualora risultino più favorevoli a quelle del presente contratto. Per quanto altro non previsto dal presente articolo e ove vi siano specificazioni valgono le norme contrattuali applicabili per qualifica d'appartenenza.

Formazione professionale
Per la formazione professionale dell'apprendista si fa riferimento all'art. 16, legge n. 196/97 e all'Accordo interconfederale sull'apprendistato del 28.9.98 (riportati in allegato).

Regolamento (apprendistato)
Data la particolare struttura dell'impresa artigiana, si riconosce che la qualificazione dell'apprendista passa necessariamente anche attraverso esperienze che consentano una conoscenza complessiva della lavorazione per cui viene qualificato.
[…]

Dichiarazione delle parti.
In considerazione della particolare legislazione vigente nelle provincie di Trento e Bolzano, si concorda di demandare alle rispettive organizzazioni locali la definizione di aspetti contrattuali del rapporto d'apprendistato.

Titolo V - Parte Operai
Art. 62 - Regolamento del lavoro a domicilio.
1) Definizione del lavoro a domicilio

È lavoratore a domicilio chiunque, con vincolo di subordinazione, esegue nel proprio domicilio o in locale di cui abbia disponibilità, anche con l'aiuto accessorio di membri della sua famiglia conviventi e a carico ma con l'esclusione di manodopera salariata e di apprendisti lavoro retribuito per conto di uno o più imprenditori, utilizzando materie prime o accessorie e attrezzature proprie o dello stesso imprenditore, anche se fornite per il tramite di terzi.
La subordinazione, agli effetti del presente regolamento ricorre quando il lavoratore a domicilio è tenuto ad osservare le direttive dell'imprenditore circa le modalità d'esecuzione, le caratteristiche e i requisiti del lavoro da eseguire, e il suo lavoro consiste nell'esecuzione parziale nel completamento o nell'intera lavorazione di prodotti oggetto dell'attività dell'imprenditore committente.
Non è lavoratore a domicilio e deve a tutti gli effetti considerarsi dipendente con rapporto di lavoro a tempo indeterminato chiunque esegue, nelle condizioni di cui ai commi precedenti lavori in locali di pertinenza dello stesso imprenditore, anche se per l'uso di tali locali e dei mezzi di lavoro in esso esistenti corrisponde al datore di lavoro un compenso di qualsiasi natura.

2) Non ammissibilità del ricorso al lavoro a domicilio
Non è ammessa l'esecuzione di lavoro a domicilio per attività le quali comportino l'impiego di sostanze o materiali nocivi o pericolosi per la salute o l'incolumità del lavoratore e dei suoi familiari.
[…]
È fatto divieto ai committenti di lavoro a domicilio di valersi dell'opera di mediatori o intermediari comunque denominati i quali, unitamente alle persone alle quali hanno commesso lavoro a domicilio, sono considerati, a tutti gli effetti, alle dipendenze del datore di lavoro per conto e nell'interesse del quale hanno svolto la loro attività.

3) Libretto personale di controllo
Il lavoratore a domicilio, oltre al libretto di lavoro di cui alla legge 1.1.35 n. 112, deve essere munito, a cura dell'imprenditore, di uno speciale libretto di controllo, conforme al modello ministeriale.
A richiesta del committente l'operaio comunicherà al datore di lavoro, quando ne ricorra la circostanza, se e per quali altri datori di lavoro egli presti contemporaneamente la sua opera, nonché quanto altro previsto dalla vigente legislazione in materia e ciò ai fini degli adempimenti per le assicurazioni sociali.

5) Retribuzione
[…]
e) La compilazione e l'approvazione delle tariffe e il loro aggiornamento in esecuzione degli accordi di cui sopra s'intendono devolute alle associazioni territoriali dei datori di lavoro e dei prestatori d'opera ivi compresi i rappresentanti dei lavoratori a domicilio interessati, tenendo presenti i particolari caratteri e le varie produzioni - e il trattamento economico riservato ai dipendenti operai cottimisti che svolgono analoghe mansioni all'interno dell'azienda o delle aziende interessate.
Queste saranno definite entro 9 mesi dall'entrata in vigore del presente contratto.
A tal fine: nelle zone ove è presente il lavoro a domicilio, una delle parti potrà chiedere la costituzione di apposite Commissioni paritetiche, che si riuniranno periodicamente, a seconda della necessità, per la determinazione delle tariffe di cottimo pieno e per il loro aggiornamento.
Le associazioni territoriali degli imprenditori e le OO.SS. territoriali dei lavoratori determineranno i criteri di formazione e di funzionamento di tali Commissioni.
Le tariffe di cottimo pieno potranno essere definite o a livello provinciale o a livello di zone omogenee, preventivamente definite tra le parti.
Le Commissioni di cui sopra potranno convocare le parti idonee a fornire tutti gli elementi al fine di facilitare la determinazione delle tariffe di cottimo pieno.
Qualora si presentassero difficoltà non altrimenti superabili per la costituzione delle Commissioni o per la determinazione delle tariffe, una delle parti, dopo aver avvertito l'altra potrà richiedere alle organizzazioni nazionali firmatarie del presente contratto d'intervenire al fine di tentare di rimuovere le cause che non hanno consentito l'attuazione di quanto sopra previsto.