Tipologia: CCPL
Data firma: 2 maggio 2023
Validità: dal 02.05.2023
Parti: Ance e Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil
Settori: Edilizia, Edili ed affini, La Spezia
Fonte: filcacisl.it

Sommario:

 

Premessa
Art. 1 Premesse
Art. 2 Ambito di applicazione
Art. 3 Orientamento e Formazione
Art. 4 Mensa
Art. 5 Trasporto

 

Art. 6 Elemento variabile della retribuzione
Art. 7 Indennità per lavori speciali e disagiati
Art. 8 Disposizioni di rinvio
Art. 9 Decorrenza e durata
Art. 10 Testo a stampa
Allegati


Contratto Collettivo Provinciale di Lavoro del 2 maggio 2023

Il giorno 2 maggio 2023 presso la sede di Ance La Spezia, fra Ance La Spezia […] e Feneal Uil della Spezia […], Filca Cisl Liguria Area Sindacale Territoriale di La Spezia […], Fillea Cgil della Spezia […], di seguito tutte denominate “parti sociali”:

Premesso
Il rinnovo del Contratto Collettivo Provinciale è stata l’occasione per le parti sociali per svolgere alcune considerazioni sul futuro del settore nel contesto socio-economico della Provincia della Spezia.
Le Parti si sono soffermate anche sulla dotazione infrastrutturale del comprensorio spezzino che oggi, più che in passato, assume una valenza strategica: le carenze infrastrutturali provinciali e dunque l'organizzazione complessiva dei sistemi locali di trasporto devono essere affrontati valutandoli come cardine e leva del futuro sviluppo territoriale locale.
Le Parti hanno condiviso che solo così è possibile creare le condizioni per una duratura ripresa economica presupposto fondamentale per il miglioramento sociale e culturale dell’intero comprensorio.
In particolare, le Organizzazioni Sindacali ed Ance La Spezia hanno condiviso la necessità di uscire dai vecchi schemi che identificano la città capoluogo e il "resto della provincia”, bensì considerare l’intero territorio quale una “città diffusa”.
In futuro sempre più la pianificazione dello sviluppo urbanistico dovrà essere esaminata coinvolgendo inevitabilmente, in un concetto di continuità, tutti i comuni della provincia.
In questo concetto di “città diffusa” il settore edile nel suo complesso assume una rilevanza anch’esso strategico, in quanto solamente tramite una pianificazione condivisa si potranno realizzare i processi di trasformazione urbana che interesseranno nel prossimo decennio sia la città capoluogo che i comuni limitrofi.
Nei prossimi anni nel territorio spezzino verranno realizzate, contemporaneamente, importanti opere pubbliche (variante Aurelia lotti 3 stralci a, b e c, Nuovo Ospedale della città capoluogo) oltre ad interventi di ampliamento del porto mercantile e civile della Spezia e interventi sulla Base Militare della Spezia.
Si stima in difetto che l’importo delle opere sopraccitate possa superare il miliardo di euro, lavori che dovranno essere realizzati in un arco temporale limitato.
Ai quali si sommeranno interventi privati quali:
> il riutilizzo dell’area sulla quale insiste la dismessa Centrale Enel "E. Montale" in Comune della Spezia;
> il riutilizzo dell’area della Ex Raffineria Ip in Comune della Spezia;
> la valorizzazione dell’area della Ex Ceramica Vaccari in Comune di Santo Stefano di Magra;
> la valorizzazione dell’area di Marinella Ex Monte dei Paschi - in Comune di Sarzana.
Attualmente, a seguito della ripresa dell’attività, in particolare nel comparto del privato, grazie anche ai vari bonus che hanno coinvolto il patrimonio edilizio esistente, molte aziende avrebbero la necessità di incrementare il numero dei loro dipendenti.
Il perdurare del cosiddetto "mismatch" tra i requisiti professionali richiesti dalle aziende e le competenze/qualifiche offerte dalle persone in cerca di lavoro, fenomeno che interessa tutti i settori del territorio, ma potrebbe avere effetti molto preoccupanti per il comparto edile spezzino.
Le imprese non sono organizzate per affrontare questo volume di lavoro, in quanto sono state costrette a ridimensionare sensibilmente le loro capacità produttive a causa di una crisi che ha sconvolto il settore per ben oltre un decennio.
La carenza di offerte di personale in ambito provinciale, nel settore edile, come per altro in tutti gli altri settori produttivi, pone in pericolo la stessa attività delle imprese.
Carenza che sarà ulteriormente aggravata anche a seguito della elevata età media degli addetti, che porterà, nell’arco di pochissimi anni, all’uscita per pensionamento di circa il 30% degli operai edili attualmente occupati.
Stante l’attuale scenario, quindi, non ci saranno le condizioni per dare risposta all’attuale domanda di occupati, ma addirittura ci saranno notevoli difficoltà a mantenere gli odierni livelli di addetti a seguito di tali pensionamenti.
A ciò si somma un sostanziale allontanamento dei cittadini italiani dal settore edile a favore di quelli stranieri (fonte: dati occupazionali Cassa Edile Spezzina): infatti quest’ultimi rappresentano ormai la metà della forza lavoro.
Tale scarto tra domanda e offerta di lavoro, relativamente alle figure tecniche specializzate, non è una particolarità provinciale ma risulta una criticità determinante sia a livello nazionale che regionale.
In parallelo all’aumento della difficoltà di reperimento di forza lavoro si osserva un incremento del tasso degli "inattivi” soprattutto nella fascia 18-29 anni, che dovrebbe rappresentare la classe di ingresso nel mercato del lavoro dopo gli studi.
In questo scenario, l’orientamento e la formazione professionale rappresentano i principali strumenti per “recuperare” i giovani e orientare le persone in cerca di lavoro a scelte coerenti rispetto alle esigenze del mercato del lavoro locale nonché per rindirizzare le competenze delle risorse inoccupate/disoccupate all’offerta del tessuto produttivo regionale.
Si assiste, tuttavia, ad una minore propensione da parte delle persone inoccupate/disoccupate ad un "investimento personale” attraverso la frequenza di percorsi formativi ancorché finanziati dal FSE - e quindi messi a disposizione a titolo gratuito - spesso promossi su istanza di aziende di settori produttivi in consolidamento e sviluppo, disponibili al successivo inserimento lavorativo.
Minor propensione che investe anche la Scuola Edile Spezzina, la quale da alcuni anni ha evidenziato la difficoltà a organizzare corsi di formazione e di riqualificazione a causa delle motivazioni sopra riportate ma anche della scarsa appetibilità del lavoro in edilizia.
Le Parti condividono che se non si invertirà questa quasi totale disaffezione ai corsi organizzati dalla Scuola Edile le ingenti risorse poste a disposizione dal FSE saranno inutilizzate dal comparto edile spezzino.
Le Parti sia livello nazionale che territoriale considerano la formazione una leva cardine per la crescita professionale dei lavoratori e per lo sviluppo e la competitività delle imprese edili.
In tale contesto si collocano le Scuole Edili, unica esperienza di enti di formazione a gestione paritetica fra rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro.
A livello provinciale Ance La Spezia, Feneal - Uil, Filca - Cisl e Fillea - Cgil nel confermare l’attualità della Scuola Edile Spezzina, alla luce del mutato quadro sociale e di mercato del lavoro sopra descritto, ritengono non più procrastinabile l’attivazione di iniziative atte sia a valorizzare la figura professionale degli addetti del settore sia renderlo più attrattivo per le giovani generazioni.
Da un’attenta analisi dei fenomeni sociali e dei flussi formativi emerge che proprio nei genitori si annida, più che nei ragazzi, la scelta di escludere percorsi di formazione sia secondaria che professionalizzante che abbiano come sbocco occupazionale le attività manuali; il settore edile più di altri è considerato un’opportunità molto residuale.
Ciò deve par riflettere in quanto proprio i genitori sono i primi orientatori al lavoro più che i docenti dei percorsi scolastici obbligatori.
In considerazione che non vi è solamente una scarsa propensione all’occupazione delle nuove generazioni ma questa esiste anche per le persone che non sono più giovani, occorre attivare iniziative rivolte anche ai lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali o altri sostegni al reddito, lavoratori fragili (giovani, donne con particolari situazioni di svantaggio, persone con disabilità, over 55) e persone disoccupate senza sostegni al reddito.
Il programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori può essere un valido mezzo, in quanto è un insieme di strumenti e misure volte a promuovere l’occupazione in Italia. Si inserisce nell’ambito della Missione 5, Componente 1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dedicata alle politiche del lavoro. Rientra nel più ampio progetto di riforme nel comparto lavoro che oltre a GOL prevede il Piano Nazionale per le nuove competenze, il potenziamento dei centri per l’impiego e il rafforzamento del sistema duale.
L’orizzonte temporale del programma coincide con quello del PNRR (dal 2021 al 2025).
Gli obiettivi di GOL sono migliorare l’accesso alle informazioni sul mercato e ai servizi personalizzati di orientamento, riqualificazione e ricollocazione dei lavoratori e grazie a un orientamento di base più mirato, attraverso un’attenta valutazione dell’occupabilità (assessment), la persona è indirizzata al percorso più adeguato sulla base dei fabbisogni rilevati, allo scopo di trasmettere conoscenze specialistiche tecniche e professionali.
Visti
Il CCPL20 giugno 2019;
Il CCNL 3 marzo 2022;
Tutto ciò premesso, considerato e visto le Parti concordato e stipulano quanto segue:

Articolo 1 Premesse
Le premesse fanno parte integrante e sostanziale per presente accordo

Articolo 2 Ambito di applicazione
Il presente accordo collettivo provinciale integra e modifica il CCPL 20 giugno 2019 citato nelle premesse.

Articolo 3 Orientamento e Formazione
Ritengono di doversi impegnare a creare le condizioni e fornire il proprio contributo ad arricchire il tessuto economico, sociale e culturale provinciale nel presupposto che solamente in un contesto sociale positivo si possano creare le condizioni per lo sviluppo economico di un territorio e la realizzazione di nuova e corretta occupazione:
Ritengono, dunque, strategico studiare misure che, da un lato, incentivino le persone ad investire in percorsi formativi prioritariamente in ambito tecnico-operativo e, dall’altro, amplino i possibili beneficiari di interventi formativi volti alla, preparazione di professionalità per le quali il territorio provinciale esprime un significativo fabbisogno.
Concordano sulla necessità di attivare contestualmente una campagna valorizzante del settore e un progetto all’orientamento al lavoro delle nuove generazioni e sulla necessità di attivare iniziative in materia di orientamento, formazione e occupazione ritenute prioritarie negli ambiti di intervento della nuova programmazione FSE 2021-2027.
Nel confermare la validità e funzione della Scuola Edile Spezzina concordano di rincontrarsi entro il prossimo mese di giugno per definire le iniziate atte a raggiungere gli obiettivi concordati

Articolo 4 Mensa
Articolo 11 Mensa del CCPL 20 giugno 2019 è sostituito dal presente articolo:
Le parti, con la presente normativa, intendono favorire il diffondersi della fruizione del pasto caldo da parte dei lavoratori occupati nel settore dell’edilizia.
In considerazione di ciò, relativamente alla durata del cantiere (non inferiore a 150 giornate lavorative) i lavoratori edili impiegati nel succitato cantiere in numero non inferiore a 30 e su richiesta della maggioranza di essi, potranno usufruire di un servizio mensa, anche mediante il ricorso a servizi esterni o convenzioni con ristoratori.
Nel caso in cui l’impresa operi all’interno di stabilimenti nei quali sia già funzionante un servizio mensa, essa si adopererà nei confronti della committenza, affinché i lavoratori edili, laddove sussistano le condizioni, abbiano la possibilità di usufruire di detto servizio.
Nel caso in cui le imprese ritengano di assicurare un servizio mensa presso punti di ristoro convenzionati, verrà applicata la normativa del presente articolo.
[…]
Ove non sussistano le condizioni per l’attuazione di quanto sopra previsto, l’impresa corrisponderà un’indennità sostitutiva di mensa […]
L'indennità sostitutiva non spetta agli operai che non si avvalgono del servizio mensa attuato nelle forme di cui sopra.
L’indennità sostitutiva di mensa è estesa anche al personale impiegatizio.
L’impresa in accordo con il personale impiegatizio potrà in alternativa all’indennità sostitutiva di mensa erogare un ticket-restaurant.
Al fine di agevolare i lavoratori, l’importo relativo all’indennità di mensa potrà essere sostituito, anche per periodi circoscritti, da ticket-restaurant.
Le parti si danno fin d’ora atto che in tal caso, il ticket restaurant è equiparato a tutti gli effetti all’erogazione in denaro dell’indennità sostitutiva di mensa

Articolo 7 Indennità per lavori speciali e disagiati
L’articolo 30 del CCPL del 20 giugno 2019 viene integrato con la seguente indennità.
Indennità lavori su fune
Viene stabilita una indennità di disagio per i lavoratori addetti all’imbrigliamento delle pareti rocciose e/o ai lavori su fune nella misura di 10 euro giornaliere a decorrere dal 1° giugno 2023. Le parti concordano che per tali lavorazioni dovranno essere coinvolte tutte le figure professionali della filiera che possono andare dal Coordinatore della sicurezza in fase di progettazione (CSP), al Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione (CSE), dalla Direzione Lavori (D.L) che dovranno stabilire se l’attività può essere svolta mediante l’utilizzo del sistema di posizionamento mediante fune, in alternativa ai dispositivi di protezione collettiva. I lavori dovranno essere eseguiti da lavoratori formati ai sensi dell’art. 116 del TUS 81/2008 e in possesso di validi attestati specifici per l’accesso su fune.
In merito all’applicazione dell’indennità ai lavori su fune e ai rocciatori le Parti si danno atto che qualora in sede di rinnovo del CCNL per tali figure sia previsto un inquadramento differente e superiore rispetto all’attuale, si incontreranno nei tempi più rapidi possibili onde rideterminare l’indennità tenendo conto dell’aumento dei costi derivato dal rinnovo del CCNL.

Articolo 8 Disposizioni di rinvio
Per quanto non diversamente stabilito dal presente accordo, dal contratto collettivo nazionale di lavoro vigente, dagli accordi aggiuntivi tra le competenti Associazioni Nazionali, continuano a valere le disposizioni contenute nei precedenti contratti collettivi provinciali.