INAIL
Comunicato 31 gennaio 2024

Infortuni e malattie professionali, online gli open data Inail del 2023


Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e dicembre sono state 585.356 (-16,1% rispetto al 2022), 1.041 delle quali con esito mortale (-4,5%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 72.754 (+19,7%)

ROMA - Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di dicembre. Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (dicembre 2022 vs dicembre 2023) e “di periodo” (gennaio-dicembre 2022 vs gennaio-dicembre 2023).
Gli open data pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Inail, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2023, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia. In occasione della presentazione della Relazione annuale dell’Istituto, saranno disponibili dati più consolidati rispetto a quelli diffusi con le rilevazioni mensili, corredati anche dall’informazione sugli esiti della definizione amministrativa (riconosciuti, negativi e in istruttoria).
Nel numero complessivo degli infortuni sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.
Ciò premesso, nel 2023 si registra, rispetto al 2022, una decisa riduzione delle denunce di infortunio in complesso (dovuta quasi esclusivamente al notevole minor peso dei casi di contagio da Covid-19), un calo di quelle mortali e una crescita delle malattie professionali.

DENUNCE DI INFORTUNIO
Gli infortuni denunciati all’Inail entro il mese di dicembre 2023 sono stati 585.356, in calo rispetto ai 697.773 del 2022 (-16,1%), in aumento rispetto ai 555.236 del 2021 (+5,4%) e ai 554.340 del 2020 (+5,6%), e in diminuzione rispetto ai 641.638 del 2019 (-8,8%).
A livello nazionale i dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno evidenziano nel 2023 rispetto al 2022 un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 607.806 del 2022 ai 491.165 del 2023 (-19,2%), mentre quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, hanno fatto registrare un aumento del 4,7%, da 89.967 a 94.191.
A dicembre di quest’anno il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un -19,8% nella gestione Industria e servizi (dai 578.340 casi del 2022 ai 463.950 del 2023), un + 0,4% in Agricoltura (da 25.999 a 26.096) e un +2,0% nel Conto Stato (da 93.434 a 95.310). Si osservano decrementi degli infortuni in occasione di lavoro in molti settori produttivi, in particolare l’Amministrazione pubblica, che comprende l’attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e gli amministratori regionali, provinciali e comunali (-54,8%), la Sanità e assistenza sociale (-51,2%) e il Trasporto e magazzinaggio (-37,2%).
In controtendenza alcuni settori del comparto manifatturiero, come quelli delle bevande (+24,9%), della fabbricazione di autoveicoli (+22,0%), della riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature (+8,7%), dell’abbigliamento (+5,4%), ma anche nella fornitura di acqua-reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento (+14,3%), nelle attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+4,4%) e nelle costruzioni (+4,1%).
L’analisi territoriale evidenzia una diminuzione delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente al Sud (-20,6%) e nel Nord-Ovest (-19,6%), seguiti da Isole (-18,6%), Centro (-15,9%) e Nord-Est (-9,9%). Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Campania, la Liguria, il Molise e il Lazio.
Il calo che emerge dal confronto del periodo gennaio-dicembre 2022 e 2023 è legato sia alla componente femminile, che registra un -27,6% (da 286.522 a 207.484 casi denunciati), sia a quella maschile, che presenta un -8,1% (da 411.251 a 377.872). Il decremento ha interessato sia i lavoratori italiani (-18,9%) sia quelli comunitari (-13,7%) ed extracomunitari (-0,1%). L’analisi per classi di età rileva diminuzioni in tutte le fasce, a eccezione di quella degli under 20 (dove circa nove infortuni su 10 riguardano gli studenti) che registra un +11,7%.

CASI MORTALI
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nel 2023 sono state 1.041, 49 in meno rispetto alle 1.090 registrate nel periodo gennaio-dicembre 2022 (-4,5%), 180 in meno rispetto al 2021, 229 in meno rispetto al 2020 e 48 in meno rispetto al 2019. Per un confronto più corretto e puntuale si dovrà fare riferimento alla Relazione annuale dell’Istituto, in occasione della quale saranno diffusi gli open data annuali con l’aggiornamento al 30 aprile 2024 del quinquennio 2019-2023, più consolidati di quelli mensili rilevati al 31 dicembre di ciascun anno.
A livello nazionale i dati del 2023 evidenziano rispetto al 2022, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento solo dei casi mortali in itinere, scesi da 300 a 242, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro passano da 790 a 799. Il calo ha riguardato solo l’Industria e servizi (da 936 a 884 decessi), mentre l’Agricoltura sale da 118 a 119 e il Conto Stato da 36 a 38.
Dall’analisi territoriale emergono cali nel Nord-Ovest (da 301 a 270 casi), nel Nord-Est (da 245 a 233) e al Centro (da 225 a 193) e incrementi al Sud (da 235 a 255) e nelle Isole (da 84 a 90). Le regioni che presentano i maggiori aumenti sono Abruzzo (+15), Friuli Venezia Giulia (+12) e Sicilia (+5), mentre i cali più consistenti sono stati registrati in Toscana (-21), Piemonte (-18) e Veneto (-12).
La flessione rilevata tra il 2022 e 2023 è legata sia alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono diminuiti da 120 a 86, sia a quella maschile (da 970 a 955). In calo sia le denunce dei lavoratori italiani (da 881 a 837) sia quelle dei comunitari (da 53 a 48), mentre tra gli extracomunitari i decessi sono stati 156 in entrambi i periodi. Dall’analisi per classi di età si registrano diminuzioni nelle fasce 25-44 anni (da 297 a 256 casi) e 45-59 anni (da 510 a 457) e aumenti tra gli under 25 (da 55 a 75) e tra i 60-74enni (da 211 a 236).
Al 31 dicembre di quest’anno risultano 15 denunce di incidenti plurimi per un totale di 36 decessi, 22 dei quali con mezzo di trasporto coinvolto (stradali, ferroviari, ecc.). Nel periodo gennaio-dicembre 2022 gli incidenti plurimi erano stati 19 per un totale di 46 decessi, 44 dei quali stradali.

DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel 2023 sono state 72.754, circa 12mila in più rispetto allo stesso periodo del 2022 (+19,7%). L’incremento è del 31,6% rispetto al 2021, del 61,6% sul 2020 e del 18,7% rispetto al 2019.
I dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno mostrano un aumento del 20,7% nella gestione Industria e servizi (da 50.185 a 60.591 casi), del 14,5% in Agricoltura (da 10.041 a 11.500) e del 21,0% nel Conto Stato (da 548 a 663). L’incremento delle denunce interessa tutte le aree del Paese, a partire dal Sud (+27,3%), seguito da Nord-Ovest (+20,4%), Centro (+19,7%), Nord-Est (+16,2%) e Isole (+8,4%). Tra le regioni fanno eccezione la Valle d’Aosta (-17,2%) e la Calabria (-3,2%).
In ottica di genere si rilevano 8.748 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 44.859 a 53.607 (+19,5%), e 3.232 in più per le lavoratrici, da 15.915 a 19.147 (+20,3%). L’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, che sono passate da 56.128 a 66.735 (+18,9%), sia quelle dei comunitari, da 1.501 a 1.879 (+25,2%), e degli extracomunitari, da 3.145 a 4.140 (+31,6%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel 2023, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori, dalle patologie del sistema respiratorio e dai disturbi psichici e comportamentali.
 

***


PUBBLICATO IL NUOVO BOLLETTINO TRIMESTRALE
In concomitanza con la pubblicazione degli open data Inail del 2023, sul sito dell’Istituto è disponibile anche il nuovo bollettino trimestrale sulle denunce di infortunio e malattia professionale, che esamina l’andamento del fenomeno infortunistico e tecnopatico rilevato tra gennaio e dicembre, confrontato con l’analogo periodo del 2022. Il bollettino – corredato da glossario, nota metodologica, grafici e tabelle – analizza in particolare l’andamento delle denunce di infortunio nel complesso e con esito mortale per genere, regione e modalità di accadimento, mentre il trend delle denunce di malattia professionale è declinato per genere e regione.

Open data*
Nell'ambito del processo di valorizzazione del proprio patrimonio informativo, l'Inail mette a disposizione dei cittadini un set di dati pubblici, in formato aperto e senza restrizioni per il riutilizzo.

Bollettino trimestrale*
Il Bollettino trimestrale dell’Inail contiene informazioni riferite al numero delle denunce di infortunio e malattie professionali. I dati esposti non sono definitivi in quanto soggetti a consolidamento in esito alla definizione amministrativa dei singoli casi.


fonte: inail.it

* link INAIL