PROTOCOLLO DI LEGALITÀ
TRA
PREFETTURA DI BRESCIA
ASSOCIAZIONE INDUSTRIALE BRESCIANA
E
ORGANIZZAZIONI SINDACALI PROVINCIALI
CGIL - CISL E UIL
per la promozione di una cultura della legalità in chiave di contrasto della criminalità organizzata

PREMESSO

CHE:

  • il perdurare della congiuntura economica negativa rischia di favorire lo sviluppo di comportamenti scorretti e di fenomeni illeciti quali la corruzione, nonché la diffusione e il radicamento delle mafie e della criminalità sociale, determinando in tal modo processi di dumping sociale, nonostante la determinante e costante azione di contrasto possa in essere dalla Magistratura e dalle Forze dell’Ordine; attività che deve essere sostenuta e sempre più stimolata;

  • in tale contesto occorre porre in essere una efficace politica di contrasto alla criminalità organizzata connessa ad una responsabile attività di prevenzione territoriale volta a garantire i principi della libertà di impresa e di concorrenza leale;

  • che la Prefettura - UGT - di Brescia, l’Associazione Industriali Bresciana - AIB -, nonché le Organizzazioni Sindacali Provinciali (CGIL, CISL e UIL) - che nel testo si chiameranno “Parti”-, hanno da sempre contrastato le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia bresciana tramite una serie di iniziative volte a ogni possibile forma d’infiltrazione criminale nel mondo dell’impresa e nel mercato del lavoro;

  • il Ministero dell’interno ritiene che il sistema Confindustria nel suo complesso possa contribuire in modo rilevante allo svolgimento corretto e regolare delle attività d’impresa mediante l’applicazione di misure di salvaguardia finalizzate a ostacolare l’azione delle organizzazioni criminali nell’ambito delle attività economiche e all’azione coordinata delle pubbliche Autorità al fine di assistere e sostenere le imprese in difficoltà;

  • Confindustria e CGIL, CISL e UIL Lombardia esprimono la volontà di condividere orientamenti per la legalità volti a favorire e assicurare il corretto e regolare svolgimento dell’attività di impresa e la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e confermano, anche sulla base delle positive esperienze realizzate, il valore di stabili relazioni industriali per rafforzare il contrasto alle mafie e alla criminalità organizzata;

  • occorre fornire alle imprese e ai lavoratori le informazioni e gli strumenti utili ad individuare e affrontare, con un impegno ragionevole e concreto, i punti veramente critici di potenziale infiltrazione del “malaffare”.

CONSIDERATO


CHE:

  • occorre potenziare l’azione di sensibilizzazione e di orientamento, in modo dinamico, tramite un’osservazione costante e mirata del sistema economico locale, da svolgere in maniera condivisa dai principali attori sociali e istituzionali presenti sul territorio;

  • si rende necessario una stretta collaborazione tra imprese e pubbliche autorità per rendere efficaci i controlli e il monitoraggio sui meccanismi di mercato, contrastando i rischi di infiltrazioni criminali che fortemente influenzano e ostacolano il normale svolgimento delle attività imprenditoriali;

  • si ritiene opportuno contribuire e rafforzare le condizioni di sicurezza e di legalità nel mondo del lavoro, della produzione e dei servizi;

  • l’esperienza, anche a livello territoriale, ha già dimostrato che i protocolli di legalità assumono una valenza significativa nella capacità di implementare gli strumenti di verifica, sia a monte che durante la realizzazione di opere o lo svolgimento di forniture e servizi e, di conseguenza, ai fini della prevenzione antimafia, in quanto potenziano la rete di monitoraggio e consentono di estendere i controlli a forniture e a prestazioni di servizi altrimenti escluse dalle cautele antimafia;

  • la Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Brescia, l’Associazione Industriale Bresciana - AIB - e le Organizzazioni Sindacali Provinciali CISL - CGIL - UIL - approvano le seguenti progettualità di attuazione - c.d. “Linee d’Azione” - degli indirizzi che verranno sviluppati nel contesto territoriale bresciano;

LINEE DI AZIONE



Le “Parti” danno atto che il presente atto di impegni costituisce base di riferimento per le progettualità di attuazione che saranno sviluppate nel territorio.

  • Potenziare i presidi di governance della legalità.
    Si ritiene necessario individuare le migliori e più efficaci forme di partecipazione e coinvolgimento di tutte le componenti del sistema istituzionale e sociale per contrastare i rischi di infiltrazioni criminali che influenzano e ostacolano fortemente il normale svolgimento delle attività imprenditoriali e per contribuire a rafforzare le condizioni di sicurezza e legalità nel mondo del lavoro, della produzione e dei servizi. In questo quadro le Parti ritengono necessario individuare una chiara e omogenea metodologia di azione. Nello specifico ritengono che i protocolli di legalità territoriali e di categoria, debbano essere l’esito di un percorso comune e condiviso di concertazione tra le istituzioni preposte e le Parti Sociali.

  • Più trasparenza e controlli negli appalti.
    Le Parti promuovono l’inserimento, nei bandi di gara tipo e nei capitolati di appalto, di adeguate misure coerenti con la vigente legislazione in funzione di prevenzione antimafia, così da assicurare anche un'efficacia attività di controllo sugli appalti pubblici e privati e sui successivi subappalti e subcontratti aventi ad oggetto lavori, servizi, forniture.
    Nei bandi di gara si deve dare priorità al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, valorizzando, con misure premiali, gli elementi qualificanti dell’attività d’impresa quali ad esempio lo sviluppo tecnologico, l’innovazione organizzativa e di processo, l’adozione di sistemi di qualità, lo sviluppo di sistemi di gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, l’attenzione ai temi della sicurezza produttiva.

  • La formazione per la legalità.
    Va promossa una diffusa attività di formazione e informazione per lavoratori e imprenditori sul fenomeno dell’infiltrazione mafiosa nel sistema economico lombardo e dei rischi connessi, al fine di diffondere la cultura della legalità, della sicurezza e il rispetto delle disposizioni di legge e della contrattazione collettiva. A tal fine le Parti esprimono la volontà di impegnare la Regione a sostenere tali iniziative, valorizzando tutte le opportunità formative.
    Questo processo potrà essere ulteriormente arricchito dalla valorizzazione di positive esperienze generate sul territorio, che potranno fornire spunti di conoscenza per il trasferimento e l’adattamento dei loro migliori risultati.

  • Assicurare la continuità alle attività produttive oggetto di provvedimenti dell’Autorità giudiziaria.
    In Lombardia sono presenti oltre 200 delle 1400 imprese confiscate, a livello nazionale, alla criminalità organizzata. A Brescia ne risultano secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia dei beni confiscati gran parte dei patrimoni e delle attività confiscate decadono e si degradano e, nel caso di imprese, ciò significa la chiusura della attività produttiva e la distruzione di posti di lavoro.
    Le Parti mettono a disposizione idee, capacità e competenze affinché sia possibile dare nuove prospettive alle attività produttive e ai lavoratori di queste aziende in modo che si affermi il valore della legalità economica per il futuro del paese.
    A tal fine le Parti promuoveranno azioni nei confronti delle istituzioni, affinché vengano introdotte misure di sostegno che salvaguardino la reale continuità dell’attività economica, una volta depurata dagli elementi di illegalità, e i suoi livelli di occupazione anche attraverso lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali.
    Le Parti, nell’impegnarsi ad attuare le linee di azione sopra individuate, ritengono che uno stabile ed organico confronto sull’insieme di questi obiettivi - a tutti i livelli istituzionali, a partire da Regione Lombardia - contribuisce a potenziare i presidi di governance della legalità nel territorio e a definire le misure e gli interventi necessari.

    Brescia, 25 giugno 2013


Fonte: cislbrescia.it